Germania e Italia sono i paesi più vecchi d’Europa. Ma Berlino ha risolto (in parte) il problema

Italia e Germania sono i paesi più anziani d’Europa (e, assieme al Giappone, i più vecchi al mondo). Tuttavia, i dati degli ultimi anni mostrano un cambiamento in Germania, dovuto principalmente all’ingresso di immigrati (mediamente giovani) che stanno modificando la struttura della popolazione. Nel 2010 la Germania era il paese con la più alta incidenza della popolazione over 65 sul totale (20,7%). L’Italia si collocava al secondo posto con il 20,4%.

Insieme alI’Italia è il paese più vecchio dell’Ue. Ma Berlino ...
Andamento del Tft

Nel 2018, il primato spetta al nostro Paese (22,6%), mentre la Germania è scesa al 5° posto, preceduta da Grecia, Portogallo e Finlandia.

“A incidere sul trend è stata soprattutto la natalità - spiegano i ricercatori Enrico Di Pasquale e Chiara Tronchin -. Per l’Italia, il tasso di fecondità totale (Tft) si attestava fino al 2003 al di sotto di 1,3 figli per donna, per poi salire progressivamente fino all’1,46 del 2010. Ed è evidente l’elevato contributo della componente straniera (si consideri che affinché una popolazione si autoriproduca è necessario un tasso del 2,1 a causa del fatto che nascono più uomini che donne, anche se quest’ultime vivono più a lungo, ndr). Dal 2011, però, diminuiscono sia il Tft delle italiane che quello delle straniere, arrivando nel 2017 a toccare quota 1,32 figli per donna.La Germania invece ha registrato un andamento opposto, con un incremento progressivo dal 2006. Se in quell’anno il Tft tedesco era più basso di quello italiano, nel 2013 si è registrato il sorpasso, con un valore sopra quota 1,5 nel 2015 e addirittura dell’1,6 nel 2016.”

Il massiccio flusso di migranti è stata una delle cause della crescita. Dal 2014 al 2018 la popolazione straniera in Italia è aumentata di 200 mila unità (dall’8,1 all’8,5% della popolazione), mentre in Germania è cresciuta di 2,6 milioni (dall’8,7 all’11,7%). L’aumento deriva da due fenomeni paralleli: da un lato, l’accoglienza dei profughi; dall’altro, l’ingresso di cittadini dei paesi Ue, soprattutto dell’Est Europa. La comunità più numerosa resta comunque quella turca (14% del totale stranieri).

“La scelta della Germania ha sicuramente un impatto sulla sua struttura demografica - spiegano i ricercatori -. L’ingresso di popolazione giovane (e di intere famiglie) ha contribuito a innalzare la natalità e a riequilibrare l’incidenza della popolazione anziana. Ma nel 2019 il Pil della Germania è salito appena dello 0,6%, record negativo degli ultimi sei anni. Riuscirà il sistema tedesco a mantenere tali standard di integrazione anche in un contesto di minor crescita economica?”

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