A fine 2021 il 29% del debito pubblico italiano sarà nelle mani della Bce

Nel 2021 il fabbisogno lordo di finanziamento per lo Stato è stimato in circa 500 miliardi, di cui metà sarà coperto dalle istituzioni europee

A fine 2021 il 29% del debito pubblico italiano sarà nelle mani della Bce

Nel 2021 il fabbisogno lordo di finanziamento è stimato in 498 miliardi (141 come deficit, stimato arrivare all’8% di Pil e 357 miliardi saranno costituiti da titoli in scadenza da rimborsare).

La Bce potrebbe acquistare titoli italiani per circa 211 miliardi. Si stima che quelli posseduti dall’istituzione di Francoforte che scadranno nel 2021 e che verranno rinnovati valgono 53 mld a cui si devono sommare circa 158 mld derivanti dalla quota del Pepp e dell’App spettante all’Italia nel 2021.

Complessivamente le istituzioni europee dovrebbero fornire risorse per 236 mld, coprendo il 47% del fabbisogno lordo di finanziamento. Al mercato invece saranno richiesti circa 262 mld (il 53%).

In termini di debito pubblico, a fine 2021, la Bce, la Banca d’Italia e le altre istituzioni europee deterranno una quota pari a 45 punti di Pil, valore in crescita rispetto ai 37 di fine 2020. La porzione in mano al mercato, scenderà da 121 a 112 punti di Pil. In termini di quote, quasi il 30% del debito italiano sarà nelle mani della Bce e, in seconda battuta, Banca d’Italia e altre istituzioni.

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