Varoufakis: “È tempo di resuscitare le proposte di Keynes a Bretton Woods”

L’ex ministro greco: “La Banca europea per gli investimenti potrebbe emettere obbligazioni per un ammontare del 5% del Pil europeo. E poi ci sarebbe l’Helicopter Money. In Australia e a Hong Kong ha funzionato”

“È tempo di resuscitare le proposte di Keynes a Bretton Woods”
Yanis Varoufakis

La Rinascita dell’Economia Globale per uno Sviluppo Sostenibile è la tavola rotonda virtuale organizzata dalle Nazioni Unite tenutasi nei giorni scorsi. Ospiti del segretario generale Antònio Guterres economisti da tutto il mondo. Seguono alcuni passaggi dell’intervento di Yanis Varoufakis, ex ministro delle finanze greco e ora professore di Economia presso l’Università di Atene.

“Affinché sia generata nuova speranza, citando Christine Lagarde, dobbiamo guardare al sistema corrente, che dalla crisi finanziaria del 2008 ha fatto tutto il lavoro pesante. Ma valutiamo la qualità dell’energia in gioco, la liquidità fornita delle banche centrali sta effettivamente funzionando nell’obiettivo di avere un impatto positivo quando si tratta di creazione di posti di lavoro di buona qualità da un lato, e di produrre le tecnologie verdi e l’energia verde di cui abbiamo bisogno per mitigare il cambiamento climatico? Temo che il sistema sia rotto. E questa non è una critica all’operato della banca centrale, ma al governo.”

“Cosa si potrebbe fare? Due esempi. Uno è nel contesto dell’Ue, ma si può estendere anche oltre. La Banca Europea per gli Investimenti potrebbe ricevere il via libera dal Consiglio Europeo per emettere obbligazioni per un ammontare del 5% del Pil Europeo per un massimo di 5 anni, e la Bce potrebbe continuare a fare ciò che sta facendo, cioè sostenere questa operazione nei mercati secondari. Questo creerebbe un grande fondo attraverso il quale implementare un Green New Deal in Europa piuttosto che il Green Deal che abbiamo ora che è solo parzialmente finanziato, attirando inoltre investitori privati.”

“Il secondo esempio è l’Elicopter Money: eliminare l’intermediario e lavorare in modo più diretto. Immaginate se durante il lockdown la Banca Centrale avesse accreditato sul conto di ogni residente nell’Ue 2 mila euro (da tassare alla fine dell’anno in base al reddito complessivo). Il governo australiano è riuscito nel 2009 ad evitare la recessione con questa decisione. La banca centrale di Hong Kong ha fatto più o meno la stessa cosa lo scorso marzo. Questa scelta è implementabile.”

“Ad esempio, la Banca mondiale potrebbe fare quello che ho suggerito faccia la Banca europea per gli investimenti. Il problema al momento è che l’unico bazooka che abbiamo contro la crisi, ovvero le banche centrali, consiste nel creare liquidità che da un lato funziona come un palliativo, ma dall’altro genera ripercussioni a lungo termine che aumentano le disuguaglianze, non creano posti di lavoro di buona qualità e non favoriscono la mitigazione del cambiamento climatico mentre ‘zombificano’ molte aziende nel processo.”

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