Nella ‘guerra dei droni’ la Turchia prende il volo

Negli ultimi dodici anni l'industria militare turca è diventata un attore di primo piano nel campo degli aerei senza pilota

Nella ‘guerra dei droni’ Ankara prende il volo

“Con il nostro drone Akinci, la Turchia diventa uno dei tre Paesi più avanzati al mondo nella produzione di velivoli autonomi”. Con queste parole si è pronunciato il presidente turco.

Il nuovo drone da combattimento Bayraktar Akinci, che ha finora effettuato 874 voli di prova e lo scorso 5 luglio, in un test che ha messo alla prova le sue capacità di combattimento, ha colpito con precisione i bersagli che gli erano stati assegnati.

Negli ultimi dodici anni l’industria militare turca è diventata un attore di primo piano nel campo degli aerei senza pilota. Da anni Ankara aveva capito che difficilmente avrebbe ottenuto questi mezzi da Stati Uniti e Israele, anche loro particolarmente attivi nel comparto.

Ora il secondo esercito della Nato si candida a competere con la Cina per le esportazioni in Africa, Medio Oriente, e Asia, dove gli Stati Uniti fanno difficoltà a conquistare quote di mercato. Nel corso del 2021, intanto, la Turchia ha venduto i suoi droni per la prima volta a un Paese aderente all’Organizzazione Atlantica, la Polonia, che ne ha ordinati 24.

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