
Roma si è tinta di bandiere e cori: “Stop al genocidio”. Secondo gli organizzatori erano un milione, 250mila secondo le autorità. La grande marcia per la Palestina è partita da Porta San Paolo e si è snodata fino a San Giovanni in un clima inizialmente pacifico, tra striscioni, slogan contro Israele e cori di solidarietà per Gaza.
Il corteo degenera al tramonto
Poco dopo le 19, la tensione è esplosa. Alcune centinaia di incappucciati si sono staccate dal corteo principale, tentando di deviare verso i palazzi istituzionali. Barricate, cassonetti e auto in fiamme, lanci di bottiglie e petardi contro le forze dell’ordine. In risposta, la polizia ha fatto uso di lacrimogeni e idranti per disperdere i manifestanti più violenti.
262 fermati, 41 agenti feriti
Il bilancio è pesante: 262 persone fermate e identificate, 12 già deferite all’autorità giudiziaria per danneggiamento, resistenza e adunata sediziosa. Tra le forze dell’ordine si contano 41 feriti, di cui 35 poliziotti. Distrutti cassonetti, vetrine e una vettura incendiata in via Merulana.
Il messaggio della piazza
Nonostante l’epilogo violento, il messaggio di solidarietà per la Palestina proveniente dalle imponenti mobilitazioni spontanee provenienti dalle piazze italiane di queste settimane non rischia di essere oscurato.
Non c’è solo Roma
Da Bangkok a Londra, passando per Parigi e Barcellona: sono milioni i cittadini in giro per il mondo scesi in piazza per Gaza.