
La Russia ha lanciato nella notte il più massiccio attacco aereo contro l’Ucraina dall’inizio dell’invasione su vasta scala, il 24 febbraio 2022. Lo ha denunciato l’Aeronautica militare ucraina, che parla di 550 tra droni e missili impiegati in un singolo attacco, definendolo “un record assoluto”. Secondo il portavoce Yurii Ihnat, mai prima d’ora Mosca aveva utilizzato una tale quantità di armamenti contemporaneamente.
Kiev colpita duramente: edifici in fiamme e cielo nero di fumo
Nella capitale, almeno tredici esplosioni hanno squarciato la notte. Il cielo sopra Kiev è stato oscurato da una densa nube nera, mentre numerosi edifici sono stati avvolti dalle fiamme. Tymur Tkachenko, capo dell’amministrazione militare della città, ha lanciato un appello alla popolazione affinché non apra le finestre a causa dell’elevato livello di sostanze tossiche nell’aria. Tre ondate successive di attacchi – droni kamikaze Shahed/Geran e missili balistici – hanno messo sotto pressione le difese ucraine per oltre sette ore.
Missili su aeroporto e città chiave: colpiti Dnipro e Poltava
L’offensiva non si è fermata a Kiev. Bombardamenti sono stati segnalati anche in altre aree del Paese, in particolare a Dnipro e Poltava. Tra gli obiettivi, anche l’aeroporto internazionale della capitale, dove secondo fonti militari sarebbe posizionata una delle batterie antimissile Patriot. Il bilancio provvisorio parla di due feriti, ma alle tre del mattino l’attacco era ancora in corso.
Tempismo inquietante: l’attacco segue la telefonata Trump-Putin
Il raid arriva in un momento particolarmente delicato: solo poche ore prima si era tenuto un colloquio telefonico tra Donald Trump e Vladimir Putin. Un dettaglio che accende nuove ipotesi sulle dinamiche geopolitiche in gioco. Intanto, l’Ucraina torna a chiedere con forza un rafforzamento del sistema di difesa aerea e un maggiore sostegno da parte degli alleati occidentali.