La Federal Reserve ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli allo 0,25-0,50 per cento. Si tratta del primo rialzo dal 2018 per cercare di arginare un’inflazione salita ai massimi degli ultimi 40 anni.
La Banca centrale ha inoltre indicato che “saranno appropriati ulteriori rialzi” dei tassi. In una prossima riunione saranno anche decise riduzioni dei portafogli di titoli acquistati.
Le proiezioni economiche indicano anche un’accelerazione del giro di vite: per quest’anno, le indicazioni dei singoli governatori puntano ora a un tasso mediano compreso tra l’1,75 e il 2%, pari ad altri sei rialzi quest’anno (a dicembre erano previsti solo tre in tutto l’anno). Per il 2023 sono indicati anche altri quattro rialzi da 25 punti base.
La mossa della Fed è legata alla previsione di un’economia ancora solida, con un’inflazione comunque destinata a tornare verso il 2%. La diagnosi dell’economia mostra “forti” progressi nell’occupazione, ma anche un’inflazione elevata a causa della “pandemia, di più alti prezzi dell’energia e più ampie pressioni sui prezzi”.
Incerti, invece, gli effetti della guerra in Ucraina.