Biden spinge Erdogan tra le braccia dell’Ue

Il nuovo presidente Usa, al contrario di Trump, aumenterà la pressione su Erdogan. Il principale problema sono i ‘buoni’ rapporti tra Ankara e Mosca. Ma le ulteriori possibili sanzioni, sia da parte Usa che Ue, avrebbero un profondo impatto sulla Turchia, già da tempo in difficoltà. È in questa ottica che vanno valutate le recenti consultazioni tra Turchia e Grecia e la visita a Bruxelles del ministro degli Esteri turco. L’obiettivo di Erdogan è riavvicinarsi all’Ue quel tanto che basta a scongiurare nuove sanzioni

Biden spinge Erdogan tra le braccia dell’Ue
Recep Tayyip Erdogan

Mentre Donald Trump in un incontro ufficiale a New York definisce Recep Tayyp Erdogan un buon amico, Joe Biden considera il suo omologo turco un avversario. Alla Turchia si rimprovera di tenere un atteggiamento più da controparte che da alleato in ambito Nato: sotto Erdogan il paese accende conflitti nel Mediterraneo, interviene unilateralmente in Siria, Libia e nella regione del Nagorno-Karabakh e simpatizza con la Russia, rivale sistemico dell’Occidente politico. D’altronde, già sotto Barack Obama gli Usa hanno iniziato a ritirarsi dal vicino oriente. In questo vuoto la Turchia ha assunto un ruolo sempre più aggressivo nella regione.

Biden dovrà riuscire quindi a fronteggiare la Turchia senza alienarsela. A irritare gli statunitensi sono soprattutto i flirt di Ankara con Mosca. Dopo l’acquisto da parte della Turchia del sistema missilistico di difesa aerea russo S-400, Washington ha escluso il paese dal programma degli F35. Gli Usa temono che attraverso i sensibili radar del sistema la Federazione russa possa ottenere dati sui caccia statunitensi. Lo scorso dicembre gli Usa hanno così imposto sanzioni alla Turchia. Ma Trump ha applicato solo tiepide misure. La questione di base per Biden è se Ankara sia di utilità o meno agli interessi americani rispetto alla Russia. La risposta dipenderà dalla posizione di Erdogan e dalla sua disponibilità a cedere sugli S-400.

A preoccupare Capitol Hill è anche la politica turca di espansione nel Mediterraneo. La Turchia ha concluso con il governo libico di unità nazionale un accordo per lo sfruttamento delle risorse minerarie nel Mediterraneo orientale in cambio del sostegno militare nella guerra civile. Atene accusa la Turchia di cercare gas illegalmente nelle acque greche e cipriote. Il conflitto ha rischiato più volte di sfociare in scontro armato. Washington ha però interesse alla stabilità della regione.

Sotto Biden verrà portata avanti anche un’indagine scottante capace di un profondo impatto sull’economia turca, nonché sul presidente e la sua famiglia. Ne è oggetto la banca di Stato turca Halkbank, sospettata di aver trasferito illegalmente miliardi in valuta e oro all’Iran, aggirando le sanzioni. Se i responsabili della Halkbank verranno condannati, si avranno ripercussioni sull’economia turca già in difficoltà.

E ulteriori possibili sanzioni, sia da parte Usa che Ue, avrebbero un forte impatto sulla Turchia. È in questa ottica che vanno valutate le recenti consultazioni tra Turchia e Grecia dopo un intervallo di cinque anni, per discutere della guerra del gas nel Mediterraneo orientale e la visita a Buxelles del ministro degli Esteri turco Mevlüt Cavusoglu. Erdogan, infatti, ha più volte recentemente ribadito l’intenzione di voler migliorare i rapporti con Bruxelles.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com