Cominciano ad emergere alcuni segnali di una lotta dietro le quinte in Ucraina che si sono recentemente manifestati nell’aperta sfida del comandante in capo generale Valery Zaluzhny ai piani di guerra di Volodymyr Zelensky; la misteriosa morte dello stretto collaboratore dello stesso generale; e il rifiuto del presidente ucraino di tenere le elezioni nel 2024.
Secondo il veterano della CIA Larry Johnson, la “mano invisibile” dell’Occidente starebbe orchestrando qualcosa che potrebbe sfociare a un cambio al vertice in Ucraina. Nella visione di Johnson, una recente intervista di Zaluzhny rilasciata alla stampa britannica non è stata affatto una coincidenza.
Allo stesso modo, dietro al decesso di Gennady Chastyakov, assistente del generale, secondo l’ex analista della CIA, potrebbero esserci i Servizi ucraini.
Tuttavia, non sarebbe Zaluzhny il problema principale di Zelensky, bensì il venir meno del sostegno del presidente ucraino in Occidente, sia nel Regno Unito che negli Stati Uniti.
Un segnale in tal senso è giunto nei giorni scorsi dagli Stati Uniti. NBC News ha reso noto che funzionari statunitensi ed europei hanno iniziato a parlare apertamente con il governo di Kiev di possibili “negoziati di pace con la Russia” per porre fine allo stallo.
E chi potrebbe negoziare con Mosca? Secondo Johnson, potrebbe essere proprio Zaluzhny che in passato aveva intrattenuto rapporti diretti con l’esercito russo.
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