
Un’alleanza volta a contrastare le “prepotenze egemoniche”. Così, incontrando Vladimir Putin al Cremlino, il presidente cinese Xi Jinping ha presentato la crescente cooperazione tra Mosca e Pechino, mentre la Cina è impegnata nello scontro con gli Usa sui dazi.
Ma Putin, il cui Paese porta avanti da mesi un dialogo con gli Stati Uniti, ha tenuto a sottolineare che la partnership sino-russa non è diretta “contro nessuno”.
Anche se nella dichiarazione finale i due Paesi si impegnano a “contrastare risolutamente la politica di Washington di doppio contenimento” di Mosca e Pechino.
L’incontro, durato sette ore, è avvenuto alla vigilia della parata con cui Mosca celebra l’80/o anniversario della sconfitta sul nazifascismo.
Presenti all’evento, definito la “parata del cinismo” dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, oltre 20 capi di Stato e di governo. L’unico leader dell’Ue a partecipare è quello slovacco.
“Di fronte alla tendenza internazionale all’unilateralismo e a un comportamento prepotente egemonico, la Cina lavorerà con la Russia per assumersi le responsabilità specifiche delle grandi potenze mondiali”, ha detto Xi a Putin.
Per poi aggiungere che Mosca e Pechino devono “rimanere unite in modo incrollabile per favorire un ordine internazionale basato sulla legge” e promuovere un sistema “multipolare”. Putin ha sottolineato da parte sua il carattere duraturo della “interazione strategica” con Pechino.
“Le nostre relazioni sono alla pari e reciprocamente vantaggiose e non dipendono dall’attuale situazione”, ha aggiunto il presidente russo. Il dialogo tra Mosca e Washington, insomma, non avrà impatti negativi sui rapporti russo-cinesi.
L’agenzia cinese Xinhua ha fatto sapere che i due Paesi hanno firmato “oltre 20 documenti di cooperazione bilaterale”, oltre che una “Dichiarazione congiunta sull’ulteriore approfondimento del partenariato strategico”.