Ucraina, la ricostruzione vale 750 miliardi. La torta è già stata spartita

Il ruolo defilato della Cina rende la ricostruzione dell’Ucraina un’occasione per gli altri paesi. Ma la corruzione rischia di far naufragare il rilancio.

Roberto Bongiorni

Visto da qb

Ucraina, la ricostruzione vale 750 miliardi. La torta è già stata spartita

Nel Risiko della ricostruzione le bandiere sono già piuttosto evidenti. I britannici nella regione della capitale Kiev. Statunitensi e turchi a Kharkiv, seconda città dell’Ucraina. A Nord, i tedeschi a Chernihiv e i canadesi a Sumy. A Sud, i danesi a Kherson, i belgi a Mikolaiv e i francesi a Odessa, insieme agli svizzeri. Gli italiani, infine, nel Donetsk, regione del Donbass (per metà occupata dai russi), dove la guerra ancora infuria. Al nostro paese è dunque toccata in assoluta la regione ucraina più complicata, sebbene sia ricca di risorse. Nel complesso, il paese era già poverissimo prima dell’invasione russa oltre ad essere pesantemente infettato dalla corruzione. Un punto debolezza che potrebbe far naufragare la ricostruzione post-guerra.

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