
Secondo fonti citate da Reuters, gli Stati Uniti starebbero esercitando una forte pressione sull’Ucraina affinché accetti un accordo di pace mediato da Washington. Sul tavolo ci sarebbe persino la minaccia di sospendere la fornitura di armi e intelligence se Kiev non firmasse almeno una parte dell’intesa entro il 27 novembre. Le fonti coinvolte parlano di una trattativa condotta con tempi strettissimi e margini di manovra sempre più ridotti.
Zelensky consulta Macron, Merz e Starmer
In questo clima teso, il presidente Volodymyr Zelensky ha avuto nelle ultime ore una telefonata con Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il premier britannico Keir Starmer. I leader europei hanno ribadito il loro “pieno e incrollabile sostegno all’Ucraina” e insistito sul fatto che la linea del fronte attuale debba rappresentare il punto di partenza di qualsiasi discussione territoriale.
Garanzie di sicurezza simili all’art. 5 della NATO
Una bozza del piano americano diffusa da Axios rivela, oltre ai principali punti già noti (che prevedono un forte ridimensionamento dell’Ucraina, tra riduzione dell’esercito, cessioni territoriali, l’impossibilità ad entrare nella NATO), anche un altro elemento chiave: una garanzia di sicurezza decennale, modellata sull’articolo 5 della NATO.
Stando al documento, un futuro attacco russo contro l’Ucraina verrebbe considerato come un’aggressione all’intera comunità transatlantica, con possibilità di risposta militare, logistica, economica e diplomatica da parte degli alleati.









