
Passeggiando nel cuore della capitale greca non è difficile imbattersi in insegne in mandarino o in cucine autentiche, dall’hotpot piccante alle specialità cantonesi dei cha chaan teng. Qui lavorano e vivono molti cittadini cinesi, spesso impiegati in aziende legate al commercio marittimo, come la China Ocean Shipping Company, che controlla il Pireo, il quinto porto più grande d’Europa.
Il boom dei “visti d’oro”
Dietro questa trasformazione c’è il programma di residenza per investitori, meglio noto come golden visa, che consente di ottenere il permesso di soggiorno a chi acquista immobili in Grecia. I dati parlano chiaro: i cittadini cinesi rappresentano quasi il 50% delle prime richieste e oltre il 60% dei rinnovi, diventando così la comunità straniera più attiva nel mercato immobiliare ateniese.
Atene, nuova casa per gli investitori
Negli ultimi anni migliaia di appartamenti sono stati acquistati da investitori cinesi, attratti dai prezzi competitivi e dai vantaggi offerti dal visto. Un fenomeno che ha inciso profondamente sul tessuto urbano e sociale della città: da un lato rivitalizzando quartieri abbandonati, dall’altro alimentando i timori legati alla crescita dei prezzi e all’accessibilità per i residenti greci.
Una presenza visibile (e invisibile)
Se da un lato la comunità cinese è ormai ben riconoscibile grazie a ristoranti, negozi e attività economiche, dall’altro la sua influenza si manifesta in modo più silenzioso attraverso il mattone, che è diventato la chiave per radicarsi ad Atene. Un cambiamento che non riguarda solo l’economia, ma anche l’identità multiculturale della capitale greca.