
Secondo l’ex generale britannico Sir Richard Shirreff, già numero due della Nato, un conflitto diretto con la Russia durerebbe meno di una settimana. In cinque giorni Mosca – con il sostegno di Pechino – potrebbe sferrare un attacco capace di piegare l’Alleanza Atlantica e ridisegnare gli equilibri globali.
L’ipotesi del treno e il corridoio di Suwalki
Il casus belli potrebbe arrivare da un episodio apparentemente minore: un treno passeggeri Mosca-Kaliningrad bloccato “per guasto” in territorio baltico. Con la scusa di soccorrere i cittadini russi, Mosca invierebbe truppe nell’area, scatenando lo scontro nel punto più vulnerabile della Nato: il corridoio di Suwalki, tra Polonia e Lituania.
Cyber attacchi e blackout in Europa
Parallelamente scatterebbero attacchi informatici su larga scala, in grado di paralizzare le infrastrutture di Estonia e Lituania e provocare blackout in Francia, Germania e Regno Unito. Nel caos, la Russia ammasserebbe truppe a Kaliningrad e oltrepasserebbe i confini, mentre la Nato invocando l’articolo 5 si troverebbe in difficoltà operative.
L’ingresso della Cina e la caduta dell’Occidente
Lo scenario si aggraverebbe con la Cina pronta a sostenere apertamente Mosca, fornendo armi e aprendo un secondo fronte con l’invasione di Taiwan. In sole 120 ore, Putin occuperebbe i Paesi Baltici e rafforzerebbe il controllo sull’Ucraina, mentre Pechino stringerebbe la presa su Taipei. Risultato: Nato in frantumi e ordine mondiale sconvolto.