Il timore dell’Ue: riducendo il prezzo del gas, aumenta il rischio che la domanda torni ad aumentare facendo lievitare i prezzi

Dal mini price cap a un nuovo indice sul Gnl: tutte le proposte della Commissione Europea.

Riducendo il prezzo del gas, aumenta il rischio che ...
Ursula von der Leyen

La Commissione europea ha fatto un passetto. Dopo aver individuato nel Ttf, la Borsa di scambio del gas di Amsterdam, una delle principali cause dell’impennata dei prezzi, Bruxelles ha deciso di sostituirlo con un benchmark, un indice, dedicato al gas naturale liquefatto, che sia più rappresentativo della realtà del mercato attuale. Infatti, il Ttf è basato sul gas da gasdotto ma l'Europa ormai importa sempre più Gnl.

Nel frattempo per intervenire nell'immediato contro picchi di prezzi (e contro la speculazione) la Commissione propone un tetto dinamico e temporaneo ai prezzi nelle transazioni. Non è esattamente ciò che chiedevano gli Stati ma è un primo piccolo passo. Al Ttf non dovranno essere quindi accettate le transazioni sopra il tetto stabilito. Inoltre verrà introdotto un meccanismo di intervento in caso di picchi giornalieri anomali.

È invece saltata - permangono le resistenze di alcuni Paesi - l’ipotesi di introdurre un tetto al prezzo del gas per la generazione dell’elettricità. Ossia l'estensione del modello iberico a tutto il blocco. Inoltre, un nuovo indice, diverso dal Ttf, potrebbe non essere sufficiente per fare sentire forte la presenza dell'Ue sul mercato del gas.

Per questo la Commissione mette in campo nuove regole automatiche di solidarietà che si applicheranno quando non c’è un accordo bilaterale in atto tra i Paesi e la strategia degli acquisti comuni. Ma quest’ultima operazione non è semplice: il gas non viene acquistato direttamente dagli Stati. Bisognerà quindi agire tramite le società europee, anche con la creazione di consorzi. “L’unico obbligo è che gli acquisti comuni devono coprire una quantità di gas equivalente al 15% del riempimento dello stoccaggio Ue.  Si tratta di circa 13,5 miliardi di metri cubi, equivalenti al consumo annuale di Grecia, Bulgaria, Croazia e Slovenia messe insieme. O di Portogallo, Irlanda e Finlandia”.

L’Ue deve fare attenzione. A forza di tentare di ridurre il prezzo del gas, aumenta il rischio che la domanda torni ad aumentare facendo di nuovo lievitare pesantemente i prezzi. Uno scenario avverso da evitare, (quasi) ad ogni costo.

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