Good-Bye

Dal primo febbraio il Regno Unito è fuori dall'Ue. Cosa prevede l'accordo di ‘divorzio’

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L’accordo di divorzio tra Regno Unito ed Ue è costituito da due documenti: l’intesa di recesso, che definisce le condizioni per l’uscita di Londra dall’Ue, e la dichiarazione politica, che indica le linee guida del futuro rapporto post Brexit. Gran parte dell’accordo di recesso, il ‘Withdrawal Agreement’, è stato negoziato nel 2018 dall’ex primo ministro Teresa May. Invece, le modifiche ottenute da Boris Johnson dopo la sua nomina a premier riguardano essenzialmente le disposizioni speciali per l’Irlanda del Nord, l’unico confine di terra tra Regno Unito ed Ue.

Seguono i principali punti contenuti nei due documenti.

DIRITTI DEI CITTADINI

Sono tutelati i diritti degli oltre 3 milioni di cittadini Ue che vivono in Gran Bretagna e del milione di britannici che vivono nei Paesi dell’Unione. Questi cittadini potranno continuare per il resto della loro vita a lavorare, studiare e ricevere i benefici dello Stato sociale del Paese nel quale hanno scelto di risiedere.

IMPEGNI FINANZIARI

Regno Unito e Ue hanno concordato, dal punto di vista finanziario, di “onorare gli impegni reciproci assunti” fino a quando la Gran Bretagna è (stato) un membro dell’Ue. Le autorità di Londra hanno stimato che il divorzio costerà alle casse britanniche circa 36 miliardi di euro.

TRANSIZIONE

Dopo il 31 gennaio inizia un periodo di transizione che terminerà alla fine del 2020 e durante il quale gli attuali assetti rimarranno invariati: in questa fase Londra e Bruxelles negozieranno i termini della loro futura partnership politica e commerciale. Anche se il premier Johnson ha ripetutamente escluso la possibilità di proroghe, il periodo di transizione potrà in realtà essere esteso (fino alla fine del 2022) con un accordo entro il mese di giugno di quest’anno.

IRLANDA

Quella del confine tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda resta la questione più controversa del negoziato tra Londra e Bruxelles. Le attuali disposizioni sostituiscono la clausola del ‘backstop’, più volte rifiutata dal Parlamento britannico, e prevedono che l’Irlanda del Nord rimanga parte del territorio doganale del Regno Unito, allo stesso tempo rispettando gran parte degli obblighi relativi all’Unione doganale Ue. In pratica, quando le merci provenienti dalla Gran Bretagna entreranno nel territorio nordirlandese verranno effettuati controlli e pagati i relativi dazi. Gli operatori commerciali potranno poi ottenere eventuali rimborsi sulle merci che godranno di minori dazi di importazione in base ai futuri accordi commerciali stipulati dal Regno Unito.

GOVERNANCE

Per risolvere le eventuali dispute, Londra e Bruxelles hanno optato per la creazione di un comitato congiunto, con la possibilità di ricorrere a un arbitrato nei casi più controversi. A sua volta, la Corte di giustizia europea interverrà qualora dovesse essere compromessa l’integrità delle norme europee.

GIBILTERRA E CIPRO

Previste disposizioni speciali per Gibilterra, territorio britannico d’Oltremare localizzato nella punta meridionale della Spagna, e Cipro, dove Londra detiene delle basi militari. Le disposizioni regolano questioni come i diritti dei cittadini, il regime fiscale e altre specificità legate ai due territori.

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