Beirut, forti esplosioni nel centro della città

“Beirut è una città distrutta” e le esplosioni sembravano “Hiroshima”, ha detto il governatore Marwan Aboud. Numerosi morti e feriti

Beirut, forti esplosioni nel centro della città

Due grosse esplosioni sono avvenute a Beirut. I morti sarebbero almeno 70 (ma il bilancio è destinato a salire) e oltre 3.000 i feriti. Una nuvola tossica ha sovrastato la città. A esplodere, nella zona del porto, sono state 2.750 tonnellate di nitrato d’ammonio. “Beirut è una città distrutta” e sembra “Hiroshima”, ha detto il governatore di Beirut, Marwan Aboud. 

Fonti libanesi riportano che poco prima dell’esplosione, proprio in una zona non lontana dal porto, l’ex primo ministro Saad Hariri stava tenendo una serie di incontri con alti ufficiali, tra i quali il Capo di stato maggiore.

Reuters riporta che Israele non avrebbe alcun legame con le esplosioni avvenute al porto di Beirut. Anche Hezbollah – un’organizzazione paramilitare libanese, nata nel giugno del 1982 e divenuta successivamente anche un partito politico sciita del Libano - ha dichiarato che la deflagrazione non è stata causata da missili.

Nel Paese la tensione è alta, oltreché per una grave crisi economica, anche perché venerdì sarà reso noto il verdetto del Tribunale speciale per il Libano sull’omicidio dell’ex premier libanese Rafiq Hariri, padre di Saad, ucciso a Beirut il 14 febbraio del 2005 assieme ad altre 21 persone. Il processo vede imputati quattro membri di Hezbollah.

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