Gli Usa bloccano il petrolio di Mosca ma comprano l’uranio dalla Russia: oltre 1 mld di dollari l’anno

Toglimi tutto ma non il ‘mio’ uranio. La dipendenza di Washington da Mosca. La quota che arriva dalla Russia è consistente (rappresenta il 16% del totale delle importazioni statunitensi), ma a questa si aggiungono gli acquisti da altri due paesi alleati di Mosca: il Kazakistan (che fornisce il 22% dell’import americano) e l’Uzbekistan (che spedisce l’8%)

Gli Usa bloccano il petrolio russo ma comprano l’uranio dalla Federazione

La strategia degli Stati Uniti appare ora con maggiore chiarezza. Washington mette in atto prove di forza muscolare ma in ambiti poco rilevanti per la propria economia. Il lupo diventa invece agnellino in altri casi.

Gli Usa, all’indomani dell’attacco di Putin all’Ucraina, hanno colpito la Russia con sanzioni (apparentemente) dure: tra queste, l’embargo all’acquisto di idrocarburi (petrolio, gas e carbone).

La prima economia al mondo riceve dalla Russia solo l’8% del totale delle importazioni di energia. La quota europea, al contrario, è molto più alta: prima della guerra, Mosca forniva il 25% del petrolio e il 40% del gas necessari al fabbisogno del nostro continente.

Nonostante ciò, gli Stati Uniti stanno esercitando una pressione rilevante sull’Ue affinché imponga l’embargo sugli idrocarburi russi e, al contempo, ben si guardano dal fare lo stesso sulle proprie reali dipendenze da Mosca.

E qui veniamo al punto, ovvero l’uranio: una risorsa strategica per l’economia a stelle e strisce, anche perché il governo vuole investire in una nuova generazione di reattori nucleari, che sono alimentati da un tipo di uranio arricchito prodotto su scala commerciale soltanto dalla Russia.

Tagliare queste forniture è chiaramente più complicato. L’uranio è il carburante di molte centrali nucleari americane, e proviene dall’estero nella maggior parte dei casi. Il Dipartimento dell’Energia USA ha spiegato che sostituire l’uranio russo (e i relativi servizi di combustibili nucleari) potrebbe costare più di un miliardo di dollari in denaro pubblico.

La quota di uranio che arriva dalla Russia è consistente (rappresenta il 16% del totale delle importazioni statunitensi), ma a questa si aggiungono gli acquisti da altri due paesi che sono stretti alleati di Mosca: il Kazakistan (che fornisce il 22% dell’import americano) e l’Uzbekistan (che spedisce l’8%).

In tutto, secondo il New York Times, da Mosca e alleati giunge quasi la metà dell’uranio usato come carburante nucleare negli USA. Ultimo dato da tenere a mente: secondo la US energy information administration, l’America ricava dal nucleare circa il 19% della sua elettricità.

Secondo il senatore repubblicano John Barrasso, gli Usa avrebbero speso quasi 1 miliardo di dollari nel 2021 per comprare uranio russo. Una cifra che potrebbe raggiungere, sempre secondo Barrasso, 1 miliardo e 200 milioni quest’anno.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com