Il dilemma di Starmer. Londra deve scegliere tra gli Usa e l’Ue

Il commercio attraverso la Manica è più di due volte e mezzo maggiore di quello tra Gran Bretagna e Stati Uniti. Ma Washington è storicamente il principale alleato del Regno Unito

Il dilemma di Starmer. Londra deve scegliere tra gli Usa e l’Ue

La nuova amministrazione Trump potrebbe costringere il primo ministro britannico Keir Starmer a scegliere tra l’alleato più potente del suo Paese (gli Usa) e il suo più grande partner commerciale (l’Ue). Con la sua storia di antagonismo verso l’Ue, infatti, il ritorno di Trump complica l’intenzione di Starmer di “voltare pagina sulla Brexit” e perseguire quella che ha definito un’”opportunità irripetibile” per ricostruire i legami con il resto dell’Europa. 

Ecco allora che i legami commerciali più stretti tra la Gran Bretagna e l’Europa potrebbero avvenire a scapito delle relazioni con il presidente statunitense in arrivo, che è un convinto sostenitore della Brexit e ha applaudito quando il suo ultimo omologo britannico, Boris Johnson, ha rotto con l’Ue.

“Se il Regno Unito riprende (forti, ndr) legami politici ed economici con l’Ue, diventa meno probabile che Trump opti per un accordo di libero scambio con il Regno Unito”, ha spiegato Stephen Moore, un consigliere economico senior della campagna di Trump.

Eppure, anche quando la Gran Bretagna era più in sintonia con gli Stati Uniti durante la premiership di Johnson e il primo mandato di Trump, le due parti non sono riuscite a negoziare un accordo commerciale. Questa volta, inoltre, la politica commerciale di Trump sembra più focalizzata sul suo piano di imporre tariffe generalizzate fino al 20% sui partner commerciali, tra cui, potenzialmente, l’Ue e la Gran Bretagna.

In tale scenario, si inserisce l’evidenza dei dati. Il commercio attraverso la Manica è più di due volte e mezzo maggiore di quello tra Gran Bretagna e Stati Uniti. Le esportazioni britanniche verso l’Ue hanno totalizzato lo scorso anno 342 miliardi di sterline (pari a 433 miliardi di dollari), il 42% delle sue esportazioni totali. Le importazioni dall’Ue hanno raggiunto 466 sterline, il 52% del suo totale.

Ma la scelta di Londra non si baserà esclusivamente all’analisi dei dati. In gioco ci sono molti fattori, far cui quelli geopolitici. E un ulteriore considerazione: i dazi di Trump probabilmente avranno tra gli effetti non desiderati (dal punto di vista di Washington) quello di rinsaldare i rapporti tra Ue e Regno Unito.

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