Draghi: “Con i dazi siamo arrivati al punto di rottura”

L’ex premier: “Minato l’ordine multilaterale in modo difficilmente reversibile”. E aggiunge: “Serve il debito comune”

Draghi: “Con i dazi siamo arrivati al punto di rottura”

Cambiamenti sono in corso da “diversi anni e la situazione si stava deteriorando anche prima del recente innalzamento delle tariffe. Quindi, le frammentazioni politiche interne e la crescita debole ha reso più difficile una effettiva risposta europea. Ma gli eventi più recenti rappresentano un punto di rottura. L’uso massiccio di azioni unilaterali per risolvere le controversie commerciali e il definitivo esautoramento del Wto hanno minato l’ordine multilaterale in modo difficilmente reversibile”. Lo ha detto l’ex premier Mario Draghi parlando al vertice Cotec che si svolge a Coimbra. 

“L’Ue ha riformato le sue regole fiscali e ha attivato la “clausola di salvaguardia” per facilitare l’aumento delle spese per la difesa. Ma finora solo 5 dei 17 Paesi dell’area dell’euro - che rappresentano circa il 50% del Pil - hanno optato per un periodo di aggiustamento prolungato. Quando il debito è già elevato, l’esenzione di categorie di spesa pubblica dalle regole di bilancio può arrivare solo fino a un certo punto. In questo contesto, l’emissione di debito comune dell’Ue per finanziare la spesa comune è una componente chiave della tabella di marcia”, ha aggiunto Draghi. 

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