L’Italia replica il ‘modello libico’ in Tunisia

Aiuti finanziari da Roma a Tunisi per impedire la partenza dei migranti

L’Italia replica il ‘modello libico’

Fondi del Viminale per 11 milioni di euro saranno girati alla Tunisia che li utilizzerà per rafforzare il controllo delle sue frontiere marittime.

La novità è emersa il 17 agosto nel corso della visita a Tunisi dei ministri dell’Interno e degli Esteri, Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio, accompagnati dai commissari europei Ylva Johansson e Oliver Varhelji. La delegazione ha incontrato il presidente della Repubblica Kais Saied, il premier incaricato Hichem Mechichi e il ministro degli Esteri ad interim Selma Enneifer. 

Le risorse verranno impiegate per la manutenzione delle motovedette, l’addestramento delle forze di sicurezza, radar ed un sistema informativo che allerterà tempestivamente la gendarmeria quando le imbarcazioni di migranti sono in mare in modo da bloccarle in acque tunisine.  

“Rafforzare la lotta contro i trafficanti degli esseri umani è indispensabile. L’Italia è pronta a prestare tutta l’assistenza tecnica che serve - ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio -. Chi arriva in Italia in maniera irregolare non potrà usufruire di alcuna opportunità di regolarizzazione. Il fenomeno migratorio è molto complesso e crediamo che debba essere affrontato in una cornice ampia. Per questo abbiamo ribadito la massima disponibilità dell'Italia a portare avanti i negoziati per un accordo quadro in ambito migratorio che preveda forme virtuose di integrazione.”

Fonte
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