Soldi da Bruxelles per fermare i migranti. Ma c’è il vincolo dell’Fmi

Memorandum Tunisia-Ue: i 5 pilastri fondamentali dell'intesa firmata a Tunisi. Von der Leyen, Meloni e Rutte sperano così di scongiurare un’ondata migratoria senza precedenti. Ma la tranche più grossa è vincolata al prestito di 1,9 miliardi di euro del Fondo Monetario Internazionale, che pretende da Saied profonde riforme per sbloccarlo. Il presidente tunisino ha chiesto all’Ue di trovare forme di collaborazione alternative all’Fmi.

È stato firmato domenica 16 luglio il Memorandum d’intesa per una partnership strategica e globale fra Ue e Tunisia alla presenza di Ursula von der Leyen, Giorgia Meloni, Mark Rutte (premier dell’Olanda dimissionario) e del presidente tunisino Kais Saied.

Per l’Italia la questione più importante riguarda lo stop alle partenze dei barconi. Secondo Frontex, l’Agenzia europea per il controllo delle frontiere, quella del Mediterraneo centrale si conferma la rotta più trafficata, con 65.600 migranti intercettati nei primi sei mesi, il 140 per cento in più rispetto a un anno fa e il numero più alto degli ultimi sei anni. Senza parlare dei rischi legati a un eventuale default della Tunisia, alle prese con una profonda crisi economica, che provocherebbe una fuga in massa dal paese.

L’intesa, che per diventare operativa dovrà essere approvata da tutti i Paesi membri dell’Ue, è fondata su 5 pilastri fondamentali:

1) opportunità per i giovani tunisini. Per loro “ci sarà una finestra in Europa con l’Erasmus”. Per le scuole tunisine stanziati 65 milioni;

2) sviluppo economico della Tunisia. L’Ue aiuterà la crescita e la resilienza dell’economia tunisina;

3) investimenti e commercio. La Ue è il più grande partner economico della Tunisia. Ci saranno investimenti anche per migliorare la connettività della Tunisia, per il turismo e l’agricoltura. 150 milioni verranno stanziati per il ‘Medusa submarine cable’ tra Europa e Tunisia;

4) energia pulita: la Tunisia ha potenzialità enormi per le rinnovabili. Stanziati 300 milioni;

5) migranti: “Bisogna stroncare i trafficanti – ha detto Von der Leyen - e distruggere il loro business”. Ue e Tunisia coordineranno le operazioni Search and Rescue (ricerca e salvataggio). Per questo sono stati stanziati 100 milioni di euro.

L’intesa con l’Europa, nelle intenzioni di Bruxelles, dovrebbe anche facilitare lo sblocco del finanziamento del Fondo monetario internazionale da 1,9 miliardi al momento sospeso, anche se in questo caso la trattativa è tutta in salita, come confermano le parole del presidente tunisino. “Dobbiamo trovare delle vie di collaborazione alternative a quelle con il Fondo Monetario Internazionale, che è stato stabilito dopo la seconda Guerra mondiale”, ha detto Kais Saied.

Le trattative tra Saied e Fmi sono a ferme a causa delle condizioni poste al prestito, ossia una serie di riforme che porterebbero al licenziamento di dipendenti pubblici e allo stop a misure di sostegno su carburanti e alimenti per la popolazione. Ma fino a quando Tunisi e il Fondo non troveranno un accordo, la tranche più grossa che vale 900 milioni non sarà erogata dall’Ue.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Articoli correlati

Migranti, tra Ue e Italia siamo a un punto di non ritorno

Migranti, tra Ue e Italia siamo a un punto di non ritorno

Global
L’Irlanda del Nord è senza governo da due anni

L’Irlanda del Nord è senza governo da due anni

Global

Migranti, in fondo si tratta solo di qualche centinaio di morti in più...

I naufragi si susseguono alle porte dell’Europa che si dimostra sempre più cinica e opportunista. L’ennesima tragedia avvenuta al largo delle coste greche nella notte tra martedì e mercoledì, invece, impone un ripensamento delle politiche migratorie europee. [continua ]

Global
quoted business

La Comunità politica europea riunita in Moldova: sul tavolo la questione ucraina (e ora anche il Kosovo)

Oltre all’Ue, presenti anche i paesi dei Balcani, il Regno Unito, la Turchia e naturalmente l’Ucraina [continua ]

Global

La Norvegia e gli Stati Uniti sono diventati i principali fornitori di energia dell’Ue

La Federazione russa è ancora il secondo fornitore di gas naturale liquefatto e il terzo per gas naturale allo stato gassoso dell’Unione europea. [continua ]

Energie & Risorse

Una guerra inevitabile attende l’Europa?

Dal 2019 a oggi la spesa militare europea è cresciuta del 25-30 per cento nel timore che non esista uno scenario in cui l’Ucraina non vince la guerra e le cose finiscono bene per l’Europa che ora si trova nel mezzo di un passaggio epocale. [continua ]

Strategie & Regole

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com