
Durante il vertice dei leader pre-COP30, il vicepremier cinese Ding Xuexiang ha lanciato un appello ai governi di tutto il mondo: “Rimuovere le barriere commerciali e garantire il libero flusso dei prodotti verdi di qualità”. Secondo Pechino, la lotta al cambiamento climatico non può prescindere da un commercio internazionale più aperto e cooperativo, capace di accelerare la diffusione delle tecnologie sostenibili.
Il gigante del green made in China
La Cina si conferma leader mondiale nella produzione di pannelli solari, batterie al litio e veicoli elettrici, pilastri dell’economia a basse emissioni. Negli ultimi anni, il Paese ha investito massicciamente in ricerca, infrastrutture e filiere industriali per consolidare la propria posizione al centro della transizione energetica globale.
Tensioni commerciali con Washington
Nonostante il primato tecnologico, Pechino deve fare i conti con tariffe elevate imposte dagli Stati Uniti su diversi prodotti green cinesi, dalle auto elettriche ai componenti fotovoltaici. Secondo Ding, questi dazi rischiano di rallentare la lotta globale al cambiamento climatico, limitando la diffusione di tecnologie più pulite e accessibili.
Con il suo messaggio, Pechino mira a posizionarsi come attore chiave della diplomazia climatica globale, promuovendo una transizione “verde” che sia anche economicamente inclusiva.





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