Scende per il 41esimo anno consecutivo il numero dei bambini sotto i 14 anni di età in Giappone, a fronte del prolungato declino delle nascite, esacerbato dagli ultimi due anni e mezzo di pandemia. I dati, pubblicati nell’ultimo censimento del ministero degli Interni nipponico, vede una popolazione di 14,65 milioni di bambini e bambine, in calo di 250 mila unità, e al livello minimo dal 1950, l’anno in cui iniziarono le statistiche.
Nella terza economia al mondo il boom delle nascite in Giappone venne registrato nel 1954, a quota 29,89 milioni, mostrando un’accelerazione intorno agli anni Settanta, per poi invertire la rotta fino a oggi. Al momento, la percentuale dei minori sotto i 14 anni sull’intera popolazione del Sol Levante è dell’11,7%, inferiore rispetto al 12,9% dell’Italia e all’11,9% della Corea del Sud.
Come detto, sebbene il dato italiano sia leggermente più positivo, la sostanza del problema non muta (anche se come noto il fenomeno non riguarda soltanto Tokyo e Roma). “Da qui al 2032-33 l’Italia avrà 1 milione e 400 mila studenti in meno, una caduta demografica di grande portata (un processo - riporta My Data Jungle - che va avanti nel nostro paese come in Giappone da oltre 40 anni, ndr), che coinvolge la struttura sociale, le ambizioni e le speranze del Paese”, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
