Qualche volta ho come l'impressione che qualcuno pensi ancora allo Statuto Albertino in cui veniva affidata la funzione legislativa congiuntamente alle due Camere e al re.
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La libertà di stampa “è fondamentale” ed è tutelata in modo “indiscutibile” dalla Costituzione. Il presidente della Repubblica sente di ribadirlo nel corso di un incontro al Quirinale con i vertici di Casagit (Cassa di assistenza sanitaria per tutelare la salute dei giornalisti italiani nata nel 1974 e, dal 2019, aperta a tutti). Sergio Mattarella precisa anche il proprio ruolo rispetto alle leggi sottoposte alla sua attenzione: “Quando il Presidente della Repubblica promulga una legge, non fa propria la legge, non la condivide, fa semplicemente il suo dovere. Qualche volta ho come l'impressione che qualcuno pensi ancora allo Statuto Albertino in cui veniva affidata la funzione legislativa congiuntamente alle due Camere e al re. Quando le Camere approvavano la legge, il re prima di promulgarle doveva apporre la sua sanzione, cioè la sua condivisione nel merito, perché aveva anche attribuito il potere legislativo. Fortunatamente non è più così. Il Presidente della Repubblica non è un sovrano, fortunatamente, e quindi non ha questo potere”.
Poi giunge il riferimento alle istituzioni, chiamate a vigilare sulla libertà di stampa, un principio “fondamentale per la nostra democrazia, come per qualunque democrazia – ha ricordato Mattarella -. Che vede nella nostra Costituzione una tutela netta, chiara, indiscutibile, a fronte della quale vi è una assunzione di responsabilità da parte dei giornalisti: la lealtà, l’indipendenza dell’informazione, la libertà di critica, nel rispetto della personalità altrui, il rispetto dei fatti”.
Si tratta - ha aggiunto il presidente della Repubblica - di “un elemento indispensabile della nostra democrazia, e questo carattere di indispensabilità, io ho cercato tante volte di richiamarlo e sottolinearlo. Ed è in realtà un ruolo indispensabile che sta a cuore alle istituzioni, chiamate a tutelarla ciascuno nelle proprie competenze e nei propri ambiti e, naturalmente, nelle proprie responsabilità”.