
A Palazzo Chigi circola una voce che suona sempre meno come un’indiscrezione: Giorgia Meloni starebbe valutando una “Salvini-exit” in vista delle elezioni politiche del 2027. L’obiettivo? Sostituire la Lega con un alleato centrista, filo-europeo e atlantista, come Azione di Carlo Calenda, per consolidare la posizione del governo nel Partito Popolare Europeo e nei vertici di Bruxelles.
I rapporti tra la premier e il leader del Carroccio sono ai minimi storici. Salvini, sempre più in difficoltà nei sondaggi e contestato internamente, insiste su posizioni populiste e anti-UE che mal si conciliano con la svolta moderata della presidente del Consiglio. Le tensioni sulla manovra, il flirt con Vannacci e le provocazioni su banche, condoni e Rai hanno reso la convivenza a Palazzo Chigi sempre più logorante.
Calcoli e numeri a via della Scrofa
Secondo i ragionamenti negli ambienti di Fratelli d’Italia, se il partito di Meloni resta al 30% e Forza Italia tocca il 10%, basterebbero i voti di Azione (circa 3,5%) e dei moderati di Lupi (1,5%) per garantire la maggioranza. Un’operazione “chirurgica” che renderebbe inutile una Lega ferma all’8% e offrirebbe a Meloni un profilo più rassicurante in Europa, senza strappi né tentazioni sovraniste.
Il banco di prova
Il destino del “Capitano” si gioca alle elezioni regionali del 23-24 novembre in Veneto, Campania e Puglia. Una flessione nel suo storico fortino veneto segnerebbe probabilmente la fine politica di Salvini. Se Fratelli d’Italia dovesse superare la Lega nella regione di Zaia, la premier avrebbe il pretesto perfetto per cambiare partner e aprire la strada a un rimpasto o, più probabilmente, a elezioni anticipate nel 2026.
L’obiettivo finale
L’operazione, secondo i retroscena, avrebbe un duplice scopo: rafforzare il legame con Bruxelles e il PPE, e preparare il terreno per un nuovo ciclo politico che includa anche la partita per il Quirinale. Una strategia che punta a spiazzare l’opposizione, ancora divisa sul fronte del “campo largo”, e a garantire a Meloni un pieno controllo della prossima legislatura.









