
Secondo il SIPRI Yearbook 2025, oggi nel mondo ci sono oltre 12.200 testate nucleari. Più dell’80% è concentrato nelle mani di Stati Uniti e Russia, che detengono rispettivamente 5.244 e 5.580 ordigni.
A distanza seguono la Cina con 600 testate, la Francia con 290, il Regno Unito con 225, India (180), Pakistan (170), Israele (90, mai confermati ufficialmente) e infine la Corea del Nord con circa 50 testate.
La sorpresa degli ultimi anni? Pechino. L’arsenale nucleare cinese è cresciuto rapidamente, con una media di +100 testate all’anno. L’obiettivo dichiarato: 1.500 entro il 2035. Nonostante la dottrina ufficiale – che parla di deterrenza e mai di attacco preventivo – la realtà è che la Cina sta costruendo centinaia di silos per missili intercontinentali nel deserto del nord.
Solo 24 testate sarebbero oggi pronte all’uso immediato, ma la tendenza preoccupa i principali osservatori globali: in uno scenario dove le bombe si moltiplicano, il rischio di escalation globale non è mai stato così alto.