I tank israeliani entrano a Gaza. Inferno di bombe. La striscia isolata: blackout elettrico e telefonico

È la terza guerra mondiale in 400 km quadrati. Israele inizia l’invasione via terra. La Striscia senza più rete internet e telefoni. Hamas: “Nessun negoziato sugli ostaggi dopo gli ultimi raid”.

I tank israeliani entrano a Gaza. Inferno di bombe. La striscia isolata

Il gabinetto di guerra presieduto da Netanyahu e i comandi militari hanno deciso: niente cessate il fuoco, stop ai negoziati per la liberazione degli oltre 200 ostaggi a Gaza, via alla realizzazione del piano sostenuto dal ministro della Difesa Gallant per “la distruzione di Hamas”.

Proprio Gallant nelle scorse ore aveva affermato che l’offensiva di terra a Gaza sarà lunga e difficile, fatta di operazioni per distruggere una lunga rete di gallerie sotterranee e porterà ad un’altra fase di combattimenti di minore intensità in cui, prevede, Israele distruggerà le “sacche di resistenza”.

Nella notte tra venerdì e sabato, quella più lunga, è così cominciata l’operazione via terra annunciata da giorni dal governo israeliano, che ha anche continuato a colpire pesantemente Gaza.

Al Jazeera, che ha trasmesso filmati in diretta che mostravano frequenti esplosioni a Gaza, riferisce che gli attacchi aerei israeliani hanno colpito le aree intorno all’ospedale principale dell’enclave.

Una rete di tunnel lunghi anche due-tre chilometri, a dodici metri di profondità, utilizzati dai miliziani di Hamas per trasportare armi e fuggire agli attacchi, ma anche per trasferire gli ostaggi israeliani. Cinque di questi sentieri sotterranei sarebbero stati distrutti dalle forze aeree israeliane.

Nel frattempo, le due maggiori compagnie telefoniche palestinesi, Jawwal e Paltel, hanno dichiarato che i servizi internet e telefonici sono in blackout.

L’accelerazione israeliana è spiegata dal fatto che Netanyahu, Gallant e il nuovo alleato Benny Gantz, hanno compreso che il tempo giocava a sfavore di Israele e che occorreva agire di anticipo sul resto del mondo. Il vento sta un po’ cambiando, anche i governi europei che avevano benedetto la rappresaglia devastante contro Gaza, adesso si mostrano preoccupati per la sorte dei civili palestinesi.

La “distruzione di Hamas” – che continua a lanciare razzi, anche verso Tel Aviv (tre feriti) – sta avvenendo tra i civili, case, palazzi, ospedali, luoghi di culto, scuole. Venerdì l’ultimo bollettino di morte, quello da Gaza al quale Joe Biden dice di non credere. Almeno 7.326 palestinesi sono stati uccisi nei raid aerei dal 7 ottobre – quando Hamas ha attaccato il sud di Israele (1400 morti) -, ha comunicato il ministero della Sanità di Gaza.

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