Difesa,12 Paesi Ue hanno chiesto l’attivazione della clausola di salvaguardia. L’Italia non è fra questi

Il governo italiano – che deve fare i conti con un debito pubblico di circa 3mila miliardi di euro - comunicherà una decisione in merito solo dopo il vertice Nato di giugno

Difesa,12 Paesi hanno chiesto l’attivazione della clausola di salvaguardia

Sono dodici i Paesi Ue che hanno chiesto alla Commissione di attivare le deroghe sui vincoli del Patto di Stabilità con la clausola nazionale di salvaguardia per aumentare le spese nella Difesa. Si tratta di Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Ungheria, Lettonia, Polonia, Portogallo, Slovacchia, e Slovenia.

Come funziona la clausola di salvaguardia

L’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale fornisce agli Stati membri uno spazio di bilancio aggiuntivo - fino all’1,5% del Pil - per aumentare la spesa per la difesa, pur rimanendo all’interno delle norme fiscali dell’Ue, in linea con il documento pubblicato dalla Commissione nell’ambito del pacchetto ReArm Europe Plan/Readiness 2030. La Commissione valuterà ora le richieste presentate dagli Stati membri al fine di presentare raccomandazioni al Consiglio per attivare la clausola nazionale nell’ambito del prossimo pacchetto semestrale europeo della primavera 2025.

La posizione ‘attendista’ di Francia, Italia, e Spagna

L’Italia, era filtrato lunedì dal Mef, deciderà su una eventuale richiesta di attivazione della clausola dopo l’assemblea nato di Giugno. Il ministro delle Finanze spagnolo Carlos Cuerpo ha affermato nel pomeriggio che l’attivazione sarà decisa dalla Spagna “nei prossimi mesi”. Nelle scorse settimane il ministro delle Finanze della Francia Eric Lombard aveva espresso il timore che un aumento del debito sia insostenibile per il paese transalpino, escludendo in prima battuta l’opzione.

Il ‘no’ olandese e la posizione alternativa

Tra i frugali, ad oggi risulta abbiano escluso l’attivazione i Paesi Bassi. E l’attesa è anche che la Svezia possa aumentare la spesa nella Difesa in deficit, senza far scattare la clausola di salvaguardia.

Il gap tra il contesto geopolitico e il tempo necessario per armarsi

L’attivazione della clausola dovrebbe, in sintesi, esentare dal conteggio del deficit l’aumento delle spese nella Difesa, considerate straordinarie alla luce del mutato contesto geopolitico. Occorre, tuttavia, considerare che per mobilitare le spese nella Difesa, soprattutto per commesse importanti, sono tipicamente necessari tempi lunghi.

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