I Paesi dell’Ue hanno dato all’unanimità il via libera all’ingresso graduale della Romania e della Bulgaria nell’area Schengen di libera circolazione. L’Austria, ultimo Stato membro a opporsi all’accordo, ha revocato il proprio veto.
Sebbene la Commissione europea e il Parlamento europeo sostengano da anni che Bulgaria e Romania, membri dell’Ue dal 2007, siano pronte a entrare in Schengen, Vienna finora ne aveva bloccato l’ingresso.
La decisione implica che, a partire da marzo, verranno eliminati i controlli alle frontiere interne - ma solo aeree e marittime - con questi due Paesi con l’impegno di Austria, Bulgaria e Romania a concordare in seguito la data di fine dei controlli anche sui confini di terra.
Fonti del Ministero degli Interni spagnolo hanno definito “storica” l’intesa - che arriva dopo dodici anni di trattative - e hanno assicurato che si trattava di una delle priorità della presidenza iberica del Consiglio dell’Ue che si concluderà il 31 dicembre 2023.
Le fonti hanno anche sottolineato che la progressiva rimozione dei controlli alle frontiere interne di Bulgaria e Romania “rafforzerà ed espanderà” l’area europea di libera circolazione e faciliterà il movimento di milioni di persone, con “un impatto sociale ed economico molto positivo in tutta la regione”.
La voce di quoted
Il Trattato di Schengen stabilisce l’abolizione dei controlli alle frontiere tra i suoi Stati membri, che attualmente coprono 4,3 milioni di chilometri quadrati e hanno 423 milioni di cittadini di 27 Paesi europei (23 membri Ue e 4 non membri).