Siamo vicini all'era della fusione nucleare "green"?

Il Massachusetts institute of technology punta a rendere disponibile la fusione da superconduttori, quindi priva di emissioni e scorie, entro i prossimi 15 anni. La società costituita ad hoc è partecipata da Eni con 50 milioni

Siamo vicini all'era della fusione nucleare "green"?
La sede del Massachusetts institute of technology a Boston (Stati Uniti)

In caso di raggiungimento dell'obiettivo gli effetti saranno rivoluzionari. Il Massachusetts institute of technology (Mit) vuole rendere disponibile la fusione nucleare nei prossimi 15 anni. Per riuscirci ha costituito l'azienda Commonwealth fusion systems (Cfs) partecipata dall’Eni con 50 milioni di dollari.

L’obiettivo è realizzare la fusione utilizzando i superconduttori ad alta temperatura già in commercio. Per riuscirci il Mit punta a sviluppare il prototipo di un reattore, alla base di una centrale pilota in grado di produrre 200 megawatt di energia.

Per l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, “la fusione è la vera fonte energetica del futuro, poiché completamente sostenibile, non rilascia né emissioni né scarti ed è potenzialmente inesauribile”.

Eni compie un passo avanti verso lo sviluppo di fonti energetiche alternative con un sempre minor impatto ambientale.

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