.jpg?box=650x850)
Telecamere, droni, algoritmi predittivi e analisi dei social network: a New York la polizia può sapere dove sei, con chi sei stato e cosa hai fatto. Secondo un’inchiesta del New York Times, sono stati spesi oltre 4 miliardi di dollari per raccogliere e incrociare dati personali di milioni di persone, senza alcuna autorizzazione preventiva dei giudici.
Ti seguono (anche prima che tu parta)
Gli algoritmi della NYPD sono in grado di prevedere i tuoi spostamenti abituali, come un mercoledì qualsiasi, e perfino le strade che probabilmente percorrerai. Una versione reale di Minority Report: la sorveglianza preventiva diventa la norma.
Profilazione mirata (e discriminatoria)
Se sei un adolescente che vive nei quartieri popolari di Brooklyn, rischi di finire nel database delle gang (13mila nomi, quasi tutti neri). Una volta dentro, sei sorvegliato a vita: controlli sui social, fermi frequenti, interrogatori, sequestri di telefoni (oltre 24mila solo nel 2024), raccolta di DNA e isolamento sociale.
Una scheda segreta su ognuno di noi
La NYPD conserva dossier personali dettagliati: partecipazione a proteste, aborti fuori Stato, opinioni espresse online, legami presunti con gang locali. Anche accuse infondate restano registrate e possono essere usate da altre agenzie, come l’ICE per le espulsioni.
Il nuovo “Grande Fratello” made in USA
Negli ultimi anni l’amministrazione federale ha eliminato le barriere tra archivi pubblici, e ampliato i contratti con Palantir, la società hi-tech di sorveglianza fondata da Peter Thiel. L’obiettivo: una schedatura totale e permanente di chiunque.
Nessuna legge, nessun limite
Non esistono norme chiare che regolino l’uso di queste tecnologie. E così, New York è diventata il laboratorio mondiale della sorveglianza di massa, dove ogni cittadino può essere seguito, tracciato e schedato… anche senza aver commesso alcun reato.