Ama, soldi ai netturbini per non darsi malati. La replica del Pd: “È falso”

Ama, soldi ai netturbini per non darsi malati

Per il piano straordinario di pulizia Roma stanzia tre milioni di euro in vista di uscire dall’emergenza rifiuti. Il principio è semplice quanto inatteso: “Più giorni resti a casa dal lavoro, più l’extra in busta paga scende”.

Uno stanziamento destinato a incentivare l’aumento del tasso di presenza. Occorre dunque un bonus per abbattere il livello di assenteismo tra i dipendenti di Ama e realizzare così la pulizia straordinaria promessa entro Natale da Roberto Gualtieri ai romani subito dopo l’investitura a sindaco.

L’accordo tra Ama, la municipalizzata dei rifiuti di Roma, e le organizzazioni sindacali è stato sottoscritto il 18 novembre e scatterà il 22 novembre (terminerà il 9 gennaio).

“Chi non farà alcuna assenza - si legge in una nota dell’azienda - avrà il maggiore incentivo”, pari a 360 euro lordi. E poi via a scalare: 260 euro lordi per chi si assenterà per un massimo di tre giorni da qui al 9 gennaio, 200 euro lordi per chi farà al massimo cinque giorni di assenza. Nessun incentivo, invece, per chi supererà questa soglia.

“È davvero incredibile come qualcuno voglia far passare l’incentivo agli operatori dell’Ama come un bonus assenteisti. Non è così. L’amministrazione ha preso l’impegno di una pulizia straordinaria di cui la città ha bisogno. Ci sarà più lavoro per gli operatori, le festività faranno aumentare la produzione di rifiuti e saranno necessari turni più stringenti”. È la replica del Gruppo capitolino del Partito democratico.

L’accordo tra Ama e sigle sindacali per la pulizia straordinaria “è molto semplice - spiega il Gruppo -. Chi decide di rinviare ferie e permessi alla fine del piano di pulizia straordinaria, garantendo un tasso di presenza più elevato, sarà premiato. L’obiettivo è dunque quello di aumentare la disponibilità dei lavoratori nel periodo che va dal 22 novembre al 9 gennaio.”

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