
Nvidia è oggi il colosso assoluto dell’Intelligenza Artificiale. I suoi chip, fondamentali per addestrare i modelli generativi, sono diventati la nuova valuta dell’economia digitale. E mentre l’AI esplode, Nvidia si prende tutto: mercato, potere e… capitalizzazione.
Superata Microsoft, sfiorato il PIL della Germania
La società statunitense guidata da Jensen Huang ha superato i 4.000 miliardi di dollari di valore in Borsa, superando Microsoft e avvicinandosi al Pil della Germania. Un anno fa ne valeva appena 600. Solo nel 2024, il titolo ha guadagnato oltre il 20%.
La regina delle Magnifiche Sette
Nvidia è diventata la vera protagonista tra le “Magnifiche Sette” tech americane. Mentre Tesla vacilla, Apple frena e Amazon arranca, Huang guida la corsa all’innovazione con una velocità che spiazza il mercato.
Ma il dominio è sostenibile?
Dietro il trionfo, si nascondono tre fragilità. 1 I limiti all’export verso la Cina (secondo mercato mondiale). 2 La corsa dei clienti (Amazon, Microsoft) a produrre chip in proprio. 3 Il rischio di regole stringenti sull’AI che potrebbero raffreddare gli investimenti
Gli scudi di Nvidia
Ciò detto, la strategia attuata dal colosso è aggressiva: alleanze in Europa (con la francese Mistral e l’italiana Domyn), espansione in Medio Oriente, sviluppo di chip depotenziati per la Cina, e ingresso diretto nel cloud computing. Solo in un anno, Nvidia ha triplicato i ricavi nel settore.
Palantir e il ritorno di Peter Thiel
Mentre Tesla di Musk perde terreno, prende slancio l’universo militare-digitale di Peter Thiel: Palantir, Anduril, Stark Defense. Tecnologie per la Difesa, commesse dal Pentagono e l’ambizione di creare un “Grande Archivio” dei dati pubblici Usa. Il futuro del tech potrebbe non essere solo AI, ma anche sorveglianza.
Il futuro? Incerto, ma impressionante
Nvidia oggi vale più di Francia, Regno Unito o India. Ma la leadership di Huang sarà messa alla prova dalle tensioni geopolitiche, dalla concorrenza cinese e da un possibile contraccolpo regolatorio sull’intelligenza artificiale. Per ora, però, resta l’azienda simbolo dell’era dell’AI.