
L’assemblea della Tesla ha dato il via libera al piano retributivo che potrebbe valere fino a 1.000 miliardi di dollari per Elon Musk, con oltre il 75% dei voti a favore. L’obiettivo è tenere il CEO al timone dell’azienda in un passaggio cruciale verso la robotica e l’intelligenza artificiale.
Obiettivi da record, rischi altrettanto alti
Il pacchetto è condizionato a obiettivi faraonici: per esempio raggiungere una capitalizzazione di mercato di 8,5 trilioni di dollari, vendere milioni di veicoli autonomi e robot humanoidi, e ottenere utili per centinaia di miliardi di dollari. Se Musk li centrerà, potrebbe diventare il primo trilionario della storia.
Perché tanto compenso?
Secondo gli analisti, il piano rappresenta un modo per allineare gli interessi del CEO a quelli degli azionisti, in una fase in cui Tesla è impegnata nella transizione verso robotica, IA e mobilità autonoma. Ma al contempo mette in luce gravi questioni di governance, tra aumenti di potere personale e rischi per gli investitori.
Un piano sotto critica
Non tutti gli azionisti sono d’accordo: il fondo sovrano della Norvegia, tra gli altri, ha annunciato il proprio voto contrario. Critici e regolatori avvertono che un compenso tanto elevato potrebbe essere sproporzionato rispetto ai risultati recenti dell’azienda, soprattutto dopo il crollo delle vendite in Cina.
Cosa cambia per Tesla e Musk
Se verranno raggiunti tutti i traguardi, Musk potrebbe portare la sua partecipazione in Tesla dal 13% attuale fino a 25-29% della società. Una mossa che rafforzerebbe il suo controllo e renderebbe ancora più strategica la sua leadership nella nuova fase aziendale.
Da auto elettriche a robot: la visione del futuro
Il premio record non riguarda solo auto: Tesla punta a diventare un attore chiave nel mercato dei robot umanoidi, del robotaxi e dell’IA integrata nei trasporti. Il piano suggerisce che l’azienda considera le auto solo come un trampolino verso un modello di business più ambizioso e complesso.



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