
In Italia il gender gap colpisce duramente le over 50. I dati del report Istat ‘Pensione e partecipazione al mercato del lavoro dei 50-74enni’ (anno 2023) mostrano come le donne siano molto più esposte al rischio di esclusione economica. Solo il 68,3% delle donne tra i 65 e i 74 anni percepisce una pensione, contro l’87,7% degli uomini. E tra le 50-64enni il 40,5% non lavora né riceve un trattamento pensionistico, una percentuale quasi tripla rispetto al 15,4% degli uomini.
Carriere più corte, meno tutele
Il divario si spiega con le carriere lavorative più brevi e discontinue delle donne. Secondo Istat, molte donne italiane hanno avuto un accesso tardivo o intermittente al mercato del lavoro, spesso legato a carichi familiari non redistribuiti. C’è poi una quota rilevante di donne che non ha mai lavorato, rendendo impossibile l’accesso alla pensione. Tutto ciò si traduce in una maggiore vulnerabilità economica nella terza età.
L’Italia in fondo alla classifica europea
Con solo il 32,1% dei 50-74enni in pensione, l’Italia è tra i fanalini di coda in Europa. Peggio fanno solo Spagna, Danimarca e Grecia. La media Ue è del 40,5%: ben 8 punti sopra l’Italia. Ma il dato peggiore riguarda chi non lavora e non percepisce nulla: il 24,4% della popolazione in questa fascia d’età è senza reddito, con un tasso tra i più alti del continente.
Il nodo è femminile: l’Italia sotto media Ue di 13 punti
Il cuore del problema è il divario di genere. Solo il 28% delle donne italiane tra i 50 e i 74 anni è pensionata, contro una media Ue del 40,7%. Per gli uomini, invece, il gap rispetto all’Europa è molto più contenuto: 36,5% contro il 40,4%. È dunque la scarsa copertura femminile a far sprofondare l’Italia in classifica, confermando un’emergenza invisibile quanto strutturale.