Il colosso energetico russo Gazprom ha firmato un accordo giuridicamente vincolante per la costruzione del Power of Siberia 2, il nuovo gasdotto che collegherà la Russia alla Cina passando per la Mongolia con il tratto di transito denominato Soyuz Vostok.
L’annuncio arriva direttamente dall’amministratore delegato Alexey Miller e segna un ulteriore passo nella strategia russa di diversificazione dei mercati energetici.
Mosca punta a rafforzare l’export verso Oriente
La Russia fornisce già gas naturale alla Cina attraverso il primo Power of Siberia, operativo con una capacità di trasporto fino a 38 miliardi di metri cubi annui.
Il nuovo progetto, più ambizioso, è destinato a rafforzare in maniera significativa il ruolo della Cina come principale sbocco per il gas russo, riducendo la dipendenza di Mosca dalle forniture verso l’Europa, drasticamente ridimensionate dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Una partnership strategica in crescita
L’intesa conferma la linea del Cremlino e di Pechino: una “relazione senza limiti” che va oltre l’economia e si inserisce nel quadro delle tensioni internazionali con Stati Uniti e Unione Europea.
Per Mosca, significa consolidare un nuovo mercato stabile; per Pechino, invece, garantire forniture energetiche a lungo termine in un periodo di forte competizione globale sulle risorse.
