Mosca paga la cedola sui bond in dollari. Ma l’incubo default (e di fare la fine dell’Argentina) resta

I 117 milioni di dollari sono stati versati sul conto in divisa estera accesso presso una banca Usa, ma al momento non c’è stata conferma che la transazione sia stata eseguita

Mosca paga la cedola sui bond in dollari. Ma l’incubo default resta
Il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov

Il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov, ha sostenuto in un’intervista alla rete televisiva statale Russia Today che il Paese ha pagato in dollari gli interessi sui due bond in scadenza mercoledì (16 marzo).

La Russia doveva rimborsare 117 milioni di dollari di interessi su due emissioni denominate appunto in dollari statunitensi. “La possibilità o l’impossibilità di completare il pagamento in valuta estera non dipende da noi”, ha aggiunto il ministro precisando che “abbiamo il denaro e abbiamo effettuato il pagamento; ora la palla è nell’altro campo e in particolare in quello delle autorità Usa”.

In precedenza lo stesso titolare del dicastero delle Finanze russe aveva indicato la possibilità che il pagamento degli interessi sui bond venisse fatto da Mosca in rubli con la conseguenza che la Russia sarebbe stata dichiarata in default.

Siluanov ha quindi precisato che i soldi sono stati versati sul conto in divisa estera accesso presso una banca Usa, ma al momento non c’è stata conferma che la transazione sia stata eseguita. I due bond hanno un periodo di grazia di 30 giorni quindi, nell’eventualità che il pagamento non vada a buon fine, la dichiarazione di default da parte dei creditori non potrà essere fatta prima del prossimo 15 aprile.

Il ministro delle Finanza ha inoltre ribadito che Mosca fornirà un obbligo di pagamento in rubli per il pagamento del debito estero in caso di mancato pagamento in valuta estera. Dunque, ammesso che il pagamento scaduto il 16 marzo vada a buon fine, l’incubo default per il paese più esteso al mondo è al momento solo rinviato.

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