La popolazione mondiale raggiungerà gli 8 miliardi di persone entro il prossimo 15 novembre: è quanto indica una proiezione del Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite. Secondo le previsioni, l’India supererà la Cina come paese più popoloso del mondo entro il 2023.
In realtà, la popolazione mondiale sta attualmente crescendo al ritmo più lento dal 1950 e potrebbe raggiungere circa 8,5 miliardi nel 2030 e 9,7 miliardi nel 2050, per poi raggiungere un picco di circa 10,4 miliardi nel 2080 e rimanere a questo livello fino al 2100.
Il rapporto ricorda che ci sono voluti centinaia di migliaia di anni prima che la popolazione mondiale crescesse fino a 1 miliardo, poi in appena altri 200 anni circa, è cresciuta di sette volte. Un incremento guidato in gran parte dall’alto numero di persone che sopravvivono all’età riproduttiva ed è stata accompagnata da rilevanti cambiamenti nei tassi di fertilità, dall’aumento dell’urbanizzazione e della migrazione.
Mentre infatti è rilevabile un netto decremento della fertilità in numerose economie avanzate, più della metà dell’aumento della popolazione previsto nei prossimi decenni si concentrerà in soli otto paesi: Repubblica Democratica del Congo, Egitto, Etiopia, India, Nigeria, Pakistan, Filippine e Tanzania.
Tali tendenze avranno implicazioni di vasta portata per le generazioni a venire, sottolinea l’Onu. Il recente passato ha visto enormi cambiamenti nei tassi di fertilità e nell’aspettativa di vita. All’inizio degli anni ‘70, le donne avevano in media 4,5 figli ciascuna; il dato è poi crollato a 2,5 nel 2015. Nel frattempo, la durata media della vita globale è lievitata, passando da 64,6 anni all’inizio degli anni ‘90 a 72,6 anni nel 2019.
Presto il mondo potrebbe scoprire di avere un doppio problema: un eccessivo sovrappopolamento nel breve-medio periodo. E lo spopolamento nel lungo periodo.
