La ‘buona’ educazione. E l’economia

Paolo Crepet: “Educare vuol dire togliere. Non essere serviti e riveriti come piccoli lord rimbecilliti. Il compito di un genitore è di far mancare qualcosa, perché se non ti manca niente a che ti deve servire la curiosità, l’ingegno, e il talento? Tante volte ho sentito dire da un genitore: io devo sistemare mio figlio. Dove lo sistemi? Dentro la vetrinetta, sopra l’armadio? Hai messo al mondo un oggetto o hai messo al mondo un’anima? Si raccomandano le persone in difficoltà, non un figlio.” Un insegnamento utile anche all’economia e ai lavoratori di domani.

La ‘buona’ educazione. E l’economia
Paolo Crepet

“Quando un genitore dice: ‘Io non ho mai fatto mancare niente a mio figlio’ esprime la sua totale idiozia. Perché il compito di un genitore è di far mancare qualcosa, perché se non ti manca niente a che ti deve servire la curiosità, a che ti serve l’ingegno, a che ti serve il talento, a che ti serve tutto quello che abbiamo in questa scatola magica, non ti serve a niente no?”. È il pensiero tranchant di Paolo Crepet.

Anche se il messaggio è piuttosto chiaro, lo psichiatra affonda il coltello nella piaga: “Ma una cosa di buon senso, il coraggio di dire di no? Vedete io me lo ricordo, tanti anni dopo, l’1 in matematica e non mi ricordo le centinaia di volte che mi hanno dato 6, perché il 6 non dice niente, è scialbo, è mediocre. Me lo disse mio padre quando tornai a casa. ‘Papà ho preso 1 in matematica’. Pensai che avrebbe scatenato gli inferi, non sapevo cosa sarebbe successo a casa mia. Lui invece mi disse: ‘Fantastico, 4 lo prendono in tanti, invece 1 non l’avevo mai sentito. E quindi hai un talento figliolo’. E poi passava dall’ironia ad essere serio: ‘Cerca di recuperare entro giugno se no sarà una gran brutta estate’. Fine. Non ne abbiamo più parlato. Perché lui credeva in me. E quando credi in un ragazzo non lo devi aiutare, se è bravo ce la fa. Perché lo dobbiamo aiutare? Si raccomandano le persone in difficoltà, non un figlio. Perché devi raccomandare un figlio? Perché non ce la fa? Che messaggio diamo? Siccome tu non ce la fai, ci pensa papà. Tante volte ho sentito dire da un genitore: io devo sistemare mio figlio. Come un vaso cinese. Dove lo sistemi? Dentro la vetrinetta, sopra l’armadio? Hai messo al mondo un oggetto o hai messo al mondo un’anima? Se hai messo al mondo un’anima non la devi sistemare, l’anima va dove sa andare.”

“Educare non ha nulla a che fare con la democrazia, dobbiamo comandare noi perché loro sono più piccoli – aggiunge Crepet -. In uno stagno gli anatroccoli stanno dietro all’anatra. Avete mai visto un’anatra con tutti gli anatroccoli davanti? È impossibile, è contro natura. Perché le anatre sono intelligenti, noi meno. Un genitore è un istruttore di volo, deve insegnarti a volare. Non è uno che spera che devi restare a casa fino a sessant’anni, così diventi una specie di badante gratis. Questo è egoismo, non c’entra niente con l’amore. L’amore è vederli volare.”

Tutto ciò può essere traslato sul piano dell’economia e del lavoro. Se da bambini sono trattati così, che manager, amministratori pubblici, professionisti, operai avremo domani? Ecco perché un’economia si costruisce anche nella ‘buona educazione’ a cui Crepet si riferisce.

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