L'automazione creerà una società più equa o un’umanità in mano a un’ultra-elite?

L'automazione creerà una società più equa e felice?

L'automazione, e l'intelligenza artificiale che la presiede, porterà beneficio all'umanità del futuro o cupezza e detrimento? Con un approccio obbiettivo si possono disegnare quattro scenari, che fotografano la diversa intensità in cui questi processi innovativi potrebbero permeare la società.

Scenario 1. Innovazione a macchia di leopardo e a moderata intensità. Alcuni settori resteranno fuori dagli ultimi sviluppi mentre altri ne usufruiranno pienamente. Ma anche in questi comparti è pensabile che l'innovazione riguardi soltanto alcuni “sotto-compiti” non l'intera macro operazione.

Scenario 2. Progresso limitato da comportamenti irrazionali e fattori esterni. La disponibilità di una conoscenza non implica che poi se ne faccia uso necessariamente perché gli uomini sono decisori irrazionali e resistenti al cambiamento. L'evoluzione culturale non sempre è ineluttabile. Potrebbero prevalere questioni etiche o la consapevole volontà di riconoscere valore al lavoro umano. Inoltre, potrebbero entrare in gioco fattori esterni.

Scenario 3. Un’automazione ubiqua e pianificata. Potremmo arrivare a un’intelligenza artificiale pervasiva di tutte le attività, con una Internet of "things" capillare. In questo scenario sarà necessario un inquadramento legale di questa imponente evoluzione, dalla biologia, alla medicina, alla sicurezza, alla privacy. Potrebbe essere ridefinito l'intero sistema politico e sociale. E questo presuppone il dilemma: l'umanità è disponibile ad accettare il rischio di una intelligenza artificiale così profonda?

Scenario 4. Un’automazione improvvisa e pervasiva, che stravolge la società. Il nostro concetto di lavoro andrà totalmente rivisto, così come il sistema dei valori e la stessa meccanica dell'economia occidentale. Il capitalismo si basa su aumenti di produttività, conseguenti maggiori consumi e, a cascata, salari più alti. Ma in caso di automazione piena i colossi monopolisti della tecnologia infrangerebbero questa logica. Il meccanismo salta perché non ci sarebbero abbastanza “lavori umani”. Le diseguaglianze rischierebbero di diventare estreme e per attenuarle potrebbe rivelarsi necessaria l'introduzione di un reddito universale.

Nessuno di questi scenari è scolpito nel marmo. Ma uno fra questi potrebbe diventare presto realtà.

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