E' il commercio internazionale la causa dell'aumento della disuguaglianza?

La disuguaglianza è aumentata in modo sensibile nelle economie avanzate. Negli Usa l’1% della popolazione ha detenuto nel 2014 il 20% del reddito nazionale. Era l’11% nel 1980. Il 50% degli statunitensi, invece, possiede soltanto il 13% del totale. Tendenze simili caratterizzano altri paesi come Francia, Germania e Regno Unito. Ma non solo. In Brasile l'1% ha il 25%, in Russia il 20, in India il 22 e in Cina il 14.

Ma esiste un nesso causale tra commercio e disuguaglianza? Ci sono buone ragioni per dubitarne. Il rapporto globale tra scambi e PIL ha, infatti, raggiunto il picco nel 2008 (61 per cento), dopo una scalata di 35 anni, tornando al 56 per cento nel 2016.

Il commercio è, piuttosto, stato tra i più potenti motori del successo asiatico e, quindi, della convergenza tra i Paesi avanzati e quelli in via di sviluppo.

Per questi motivi concentrarsi sulla globalizzazione non è il modo corretto di affrontare il crescente problema della disuguaglianza, che sembra correlata maggiormente ad altri fattori. Tra questi, il progresso tecnologico e la mancata redistribuzione attraverso i sistemi fiscali.

Fonte
quotedbusiness.com è una testata indipendente nata nel 2018 che guarda in particolare all'economia internazionale. Ma la libera informazione ha un costo, che non è sostenibile esclusivamente grazie alla pubblicità. Se apprezzi i nostri contenuti, il tuo aiuto, anche piccolo e senza vincolo, contribuirà a garantire l'indipendenza di quotedbusiness.com e farà la differenza per un'informazione di qualità. 'qb' sei anche tu. Grazie per il supporto

Indicatori

Scopri la sezione Indicatori

(opzionale)
Paesi
www.quotedbusiness.com