Lo scontro Ue-Bielorussia tra carne umana, sanzioni e ricatti

Dall’Ue altre sanzioni alla Bielorussia. Bruxelles reagisce duramente contro Minsk, ma il prezzo più alto rischiano di pagarlo i migranti. Lukashenko: “Pronto a rimandarli a casa”. In gioco importanti interessi geopolitici ed economici

Lo scontro Ue-Bielorussia tra carne umana, sanzioni e ricatti
Valdimir Putin e (a dx) Alexander Lukashenko

Il Consiglio Ue, riunito a Bruxelles, ha ampliato il regime sanzionatorio nei confronti della Bielorussia, per rispondere all’attacco del presidente Alexander Lukashenko alle frontiere con Polonia, Lettonia e Lituania, condotto “strumentalizzando esseri umani a fini politici”. Finora la lista comprende 166 individui e 15 società o enti, colpiti o perché coinvolti nelle repressioni seguite alle elezioni dell’estate 2020, oppure perché ritenuti responsabili del dirottamento del volo Ryanair Atene-Vilnius del 23 maggio 2021, sul quale viaggiava un giornalista inviso al regime.

Le tensioni fra Bruxelles e il governo di Minsk sono esplose dopo che la Bielorussia è stata accusata di trasportare al confine con la Polonia centinaia di migranti in arrivo dal Medio Oriente, esortandoli ad oltrepassare i confini con l’Ue. L’iniziativa è considerata una rivalsa da Lukashenko contro le ingerenze di Bruxelles sulla sua politica interna, nel mirino dei vertici Ue per le sue derive autoritarie. A sua volta, la Polonia, guidata dal premier nazionalista Mateus Morawiecky, ha chiesto all’Ue di finanziare la costruzione di un muro che difenda le sue frontiere dall’afflusso di migranti esteri. I leader comunitari si sono divisi sull’ipotesi.

Lukashenko continua intanto a sostenere che il suo esecutivo non vuole conflitti al confine e si dice pronto a rimandare i migranti in patria. In precedenza il dittatore aveva minacciato di bloccare l’afflusso di gas naturale dalla Russia all’Europa, bloccando il gasdotto che scorre nei suoi confini. Ma il presidente bielorusso non può ignorare il fatto che il suo principale sostenitore, Vladimir Putin, non è interessato a uno scontro aperto con l’Ue (che è un cliente fondamentale per la sua economia). Inoltre Mosca attende da Bruxelles il via libera al gasdotto offshore Nord Stream 2. A quel punto per la Federazione la Bielorussia sarà un po’ meno importante, sebbene svolga un ruolo di cuscinetto tra le due aree (russa ed europea).

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