È il secondo paese più vecchio al mondo. E l'ascensore sociale è bloccato

Il declino demografico prosegue inesorabile. In più l’ascensore sociale è bloccato: soltanto il 18,5% di chi parte dal basso si laurea e il 14,8% ha un lavoro qualificato

È il secondo paese più vecchio al mondo

La popolazione totale italiana diminuisce per il terzo anno consecutivo di quasi 100 mila persone rispetto al precedente: la stima al 1° gennaio 2018 è di 60,5 milioni, dei quali 5,6 milioni stranieri (8,4%). I dati sono elaborati nel rapporto annuale Istat che fotografa la situazione del paese.

Invecchiamento e ascensore sociale bloccato

L’Italia è il secondo paese più vecchio del mondo: 168,7 anziani ogni 100 giovani. L’altro elemento portante sono le doti economiche delle famiglie che, al pari del livello di istruzione e delle attività dei genitori, risultano “determinanti” per avere successo nello studio e nel lavoro. I numeri sono desolanti. Soltanto il 18,5% di chi parte dal basso si laurea e il 14,8% ha un lavoro qualificato.

Lavoro

La ripresa del mercato del lavoro, iniziata nel 2014, si è consolidata nel 2017 e il monte ore lavorate ha raggiunto quota 10,8 miliardi di ore, il che significa che si avvicina il recupero del livello pre-crisi. La dinamica salariale è, invece, rimasta contenuta.

Disoccupati e scoraggiati sono 6,4 mln

Se si sommano le persone che nel 2017 erano disoccupate con le forze lavoro potenziali, ovvero coloro che potrebbero lavorare ma non cercano attivamente un impiego, si arriva a poco più di sei milioni di persone, in diminuzione rispetto ai 6,4 milioni del 2016.

Spesa sociale

Nel 2015 la spesa per protezione sociale è stata in Italia pari al 30% del Pil a fronte del 28,5% della media Ue. Le prestazioni sociali in denaro prevalgono su quelle in natura, con l'Italia che presenta il valore percentuale più rilevante: 22% del Pil.

Neet

Il sud resta l'unica ripartizione geografica con un saldo occupazionale negativo rispetto al 2008 (-310 mila, -4,8%). L’amara conseguenza è che il mezzogiorno non ha ancora assorbito gli effetti della crisi. E ancora, nelle regioni meridionali la quota di giovani nella classe di età 15-29 che non studiano e non lavorano, i Neet, è più che doppia rispetto all'Italia settentrionale. I Neet, seppur nel complesso siano in riduzione (2,2 milioni nel 2017), costituiscono ancora il 24,1% del totale.

Trasporto pubblico locale sottoutilizzato

Gli utenti abituali di autobus, filobus e tram sono l'11% dei residenti dai 14 anni in su. Nel 2016 quasi quattro italiani su cinque si sono spostati utilizzando mezzi propri. Il dato trova conferma nel tasso di motorizzazione: 625 auto ogni 1.000 abitanti. Un valore largamente superiore a quello registrato nei maggiori Paesi europei: 555 in Germania, 492 in Spagna, 479 in Francia e 469 nel Regno Unito.

Fonte
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