La pressione fiscale in Italia sale al 42,5%

Nel 2024 la pressione fiscale in Italia è lievitata al 42,5%, mentre l’economia è cresciuta dello 0,7%. Trainano agricoltura, costruzioni e servizi, ma l’industria resta ferma

La pressione fiscale sale al 42,5%

Secondo le nuove stime Istat sui conti economici nazionali, nel 2024 il Pil italiano è cresciuto dello 0,7%, in linea con le previsioni di marzo. La revisione porta il valore ai prezzi di mercato a 2.199 miliardi di euro, con un ritocco al rialzo rispetto alle stime precedenti.

I settori che trainano la crescita

A spingere il Pil sono soprattutto agricoltura (+2%), costruzioni (+1,1%) e servizi (+0,8%), mentre l’industria in senso stretto resta al palo. Bene anche gli investimenti fissi lordi (+0,5%) e i consumi (+0,6%). In calo invece le importazioni (-0,4%), con le esportazioni ferme.

Conti pubblici: deficit giù, ma tasse su

Sul fronte dei conti pubblici, il rapporto deficit/Pil migliora nettamente: -3,4% nel 2024 contro il -7,2% del 2023. Positivo anche il saldo primario (+0,5%), tornato in attivo dopo due anni. Ma cresce la spesa per interessi (+10,1%) e soprattutto la pressione fiscale, salita al 42,5%, tornando ai livelli del 2020-2021.

Il quadro d’insieme

L’Italia si conferma in una fase di crescita lenta ma relativamente stabile, con settori chiave che reggono l’economia, un deficit in calo e un fisco sempre più pesante. Una fotografia che solleva interrogativi sulla sostenibilità della ripresa nei prossimi anni.

Fonte
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