L’Italia è diventato il paese dei ‘bonus’. Altro che politica industriale...

Tra continue delocalizzazioni e una modesta capacità di attrarre imprese e investimenti dall’estero, il nostro paese è ancora alla ricerca di una politica industriale capace di proporre soluzioni sistemiche. Eppure il tema è dibattuto da molti decenni. Corsi e ricorsi storici.

Il paese dei ‘bonus’. Altro che politica industriale ...

In Italia e nell’Ue in generale si torna a parlare di imprese, delocalizzazioni (più o meno selvagge) e su come attrarre nuove imprese. In particolare, il nostro paese sconta l’assenza di una politica industriale. Tanto che alcuni osservatori ritengono sia stata sostituita da quella dei ‘bonus’. Per evidenziare quanto questi temi siano dibattuti da lungo tempo, ma senza essere mai stati risolti, riproponiamo un passaggio di un documento importante di 80 anni fa che proponeva una soluzione tranchant.

“Non si possono più lasciare ai privati le imprese che, svolgendo un’attività necessariamente monopolistica, sono in condizioni di sfruttare la massa dei consumatori (ad esempio le industrie elettriche); le imprese che si vogliono mantenere in vita per ragioni di interesse collettivo, ma che per reggersi hanno bisogno di dazi protettivi, sussidi, ordinazioni di favore, ecc. (l’esempio più notevole di questo tipo di industrie sono in Italia ora le industrie siderurgiche); e le imprese che per la grandezza dei capitali investiti e il numero degli operai occupati, o per l’importanza del settore che dominano, possono ricattare gli organi dello stato imponendo la politica per loro più vantaggiosa (es. industrie minerarie, grandi istituti bancari, industrie degli armamenti). È questo il campo in cui si dovrà procedere senz’altro a nazionalizzazioni su scala vastissima, senza alcun riguardo per i diritti acquisiti. Per un’Europa libera e unita.”

La fonte è il ‘Manifesto di Ventotene’, documento per la promozione dell’unità europea scritto da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi nel 1941 durante il periodo di confino presso l’isola di Ventotene, nel mar Tirreno, per poi essere pubblicato da Eugenio Colorni, che ne scrisse personalmente la prefazione. Con ciò non si vuole qui evidenziare che l’unica soluzione sia quella proposta nel Manifesto, ovvero la nazionalizzazione, quanto piuttosto che da un secolo nel nostro paese manca una politica industriale.

In attesa che giunga qualcosa di nuovo in tal senso, l’Italia si accontenta dei bonus. L’ultimo arrivato è quello destinato alle terme. Ma si tratta di un’ennesima pezza che finisce per sgonfiare le gomme del nostro apparato produttivo, che invece avrebbe bisogno di soluzioni sistemiche.

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