India, Indonesia, e Cina trainano la crescita del Pil a livello mondiale

La Germania sprofonda (0,1%). I dati Ocse confermano lo stato di coma della prima economia europea. Anche l’Italia è sempre allo zero virgola. La prima economia europea è la Spagna.

India, Indonesia, e Cina trainano la crescita del Pil

Il Pil dell’Italia dovrebbe crescere dello 0,8% nel 2024 (contro l’1% del 2023) per poi risalire all’1,1% nel 2025. È quanto emerge dalle Prospettive economiche intermedie dell’Ocse pubblicate a Parigi.

La crescita del Pil mondiale dovrebbe stabilizzarsi al 3,2% nel 2024 e nel 2025, mentre, secondo l’organismo internazionale con sede a Parigi, nell’Eurozona è stimata allo 0,7% nel 2024 e all’1,3% nel 2025. A livello nazionale, in Cina il Pil è previsto scendere al 4,9 % nel 2024 e al 4,5% nel 2025, mentre negli Stati Uniti dovrebbe stabilizzarsi al 2,6 % nel 2024 e all’1,6% nel 2025.

Detto ciò, l’economia che crescerà di più a livello europeo nel corso del 2024 è la Spagna (2,8%), che si attesta nella classifica mondiale al settimo posto (superando gli Stati Uniti). Francia e Regno Unito resteranno arenate all’1,1%. Ma il dato che fa più impressione è quello tedesco: un misero 0,1% (e 1% nel 2025), che evidenzia le difficoltà strutturali affrontate da quella che al momento resta la prima economia europea.

Tornando al contesto mondiale, nelle prime sei posizioni troviamo in ordine decrescente: India, Indonesia, Cina, Russia (non doveva crollare l’economia della Federazione?), Turchia, e Brasile. Ovvero, tutti paesi che già aderiscono al gruppo Brics+ (o hanno chiesto di farne parte).

Nel 2025 le prime tre posizioni non muteranno, mentre nelle due posizioni successive ci sarà l’esplosione dell’economia saudita e la conferma della Turchia.

In estrema sintesi, per capire dove sta andando il mondo, basti pensare che la crescita del Pil delle prime tre in classifica (India, Indonesia, e Cina) sarà nel 2024 superiore a quelle di Germania, Italia, Arabia Saudita, Sud Africa, Australia, Canada, Francia, Regno Unito, Messico, Corea del Sud, Stati Uniti, e Spagna messe insieme.

Vale la pena di ricordare, in ultimo, che tutte le valutazioni incluse in questo post si riferiscono a dati percentuali che pertanto non forniscono una dimensione dell’economia in senso assoluto.

Fonte
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