Un indicatore di rischio climatico per le imprese

Ci sta lavorando la Banca centrale francese che, da quest’anno, attribuirà un indicatore di rischio climatico a 500 imprese, con l’obiettivo di arrivare a 300mila

Un indicatore di rischio climatico per le imprese

Un indicatore di rischio climatico, cioè un sistema standardizzato che valuti quanto ciascuna impresa sia esposta alle conseguenze della crisi climatica. Ci sta lavorando, primo caso in Europa, la Banque de France. Nel 2023 sarà effettuato un primo test su 500 imprese di grandi e medie dimensioni, ma il programma prevede di arrivare a coinvolgerne 300mila.

Ma cosa si intende per rischio climatico? Da un lato c’è il rischio fisico: con eventi meteo estremi più intensi e più frequenti, aumentano anche i danni a infrastrutture, raccolti agricoli, edifici e così via. Anche fenomeni più graduali – come l’innalzamento del livello dei mari, la perdita di biodiversità e lo stress idrico – hanno conseguenze concrete sulle attività produttive.

Dall’altro lato c’è il rischio di transizione.Inizio modulo Ci sono imprese che rischiano di trovarsi in difficoltà per l’adozione di leggi ambientali più rigorose, tecnologie a basse emissioni o, ancora, per il cambiamento nelle abitudini d’acquisto dei loro clienti.

La Banca centrale francese, in pratica, punta a elaborare un indicatore di rischio climatico che valuterà sia l’esposizione di ogni azienda ai rischi fisici, sia il suo posizionamento all’interno di un’ideale traiettoria di decarbonizzazione del proprio settore.

La Banca Centrale Europea ha nel frattempo iniziato a sottoporre gli istituti di credito agli stress test climatici. I primi risultati, pubblicati nell’estate del 2022, sono tutt’altro che incoraggianti. Ad oggi, le 104 banche analizzate sono ancora molto in ritardo e quindi rischiano perdite dirette per almeno 70 miliardi di euro. Per non parlare di quelle indirette, legate per esempio alle recessioni economiche innescate dalla crisi climatica.

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