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Eurostat ha pubblicato nuovi dati che mostrano un trend inequivocabile: tra il 2004 e il 2024 quasi tutti i Paesi dell’Unione europea hanno visto crescere il reddito reale pro capite delle famiglie. Quasi tutti, tranne Italia e Grecia, gli unici due Stati membri in cui il potere d’acquisto delle famiglie è diminuito nell’arco di vent’anni.
I campioni della crescita: l’Est europeo vola
La performance più impressionante arriva dalla Romania, che registra un aumento del reddito reale pro capite del 134%. Subito dietro troviamo: Lituania: +95%; Polonia: +91%; Malta: +90%. Si tratta di crescita strutturale legata a modernizzazione industriale, investimenti europei e balzo della produttività.
Italia e Grecia: perché siamo gli unici in rosso
La Penisola e Atene rappresentano le due eccezioni negative dell’intero continente. Il reddito reale pro capite delle famiglie non solo non cresce, ma arretra. Una combinazione di bassa produttività, crisi del 2008, austerità, stagnazione salariale e pressione fiscale ha frenato la capacità dei redditi di recuperare potere d’acquisto.
Le fasi: crescita, shock, recupero, pandemia
Il percorso europeo mostra una dinamica comune:
2004–2008 → crescita costante del reddito pro capite;
2008–2011 → stagnazione causata dalla crisi finanziaria globale;
2012–2013 → nuova contrazione, soprattutto nei Paesi mediterranei;
2014–2020 → ripresa stabile in quasi tutta l’Ue;
2020 → brusco calo dovuto alla pandemia.
Dal 2021 la crescita è ripartita, ma con forti differenze tra Paesi.
Una Ue a due velocità
L’Europa orientale accelera. L’Europa mediterranea fatica. I dati Eurostat mostrano chiaramente una divaricazione strutturale che sarà sempre più centrale nelle scelte politiche dei prossimi anni.
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