
Dalla Siria al Darfur, l’acqua scarseggia e il clima esaspera tensioni e scontri. Intanto, i ghiacci che si sciolgono in Artico aprono nuove rotte e risorse contese dalle potenze globali. Ma c’è un paradosso: la stessa macchina bellica pensata per affrontare i conflitti li alimenta, aggravando le cause climatiche che li scatenano.
La Nato e l’effetto serra: l’altra faccia del riarmo
Secondo il Conflict and Environment Observatory, il piano di rafforzamento militare della Nato — esclusi gli Stati Uniti — rischia di aggiungere fino a 200 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno, l’equivalente delle emissioni annuali del Pakistan. Acciaio, alluminio, carburanti fossili e rifiuti militari sono tra i principali responsabili.
Se l’esercito fosse uno Stato, sarebbe il quarto più inquinante
Con una stima attuale pari al 5,5% delle emissioni globali, il comparto militare supererebbe quasi ogni Paese per impatto ambientale. Eppure, non è tenuto a rendicontare in modo trasparente all’UNFCCC (Convenzione ONU sul cambiamento climatico), rendendo opaco un settore sempre più critico.
Armi sì, cooperazione no: le scelte dei governi
Nel 2023 la spesa militare globale ha raggiunto 2.700 miliardi di dollari. In crescita in 108 Paesi, ha toccato il massimo dalla Seconda guerra mondiale. Alcuni governi — come quello britannico — stanno perfino tagliando i fondi per la cooperazione internazionale per finanziare il riarmo.
Le guerre inquinano anche quando si combattono
Solo il conflitto in Ucraina ha emesso, in tre anni, circa 230 milioni di tonnellate di CO₂ eq. Oltre alle emissioni, le devastazioni ambientali sono enormi: dighe distrutte, territori contaminati, suoli agricoli sommersi. La guerra lascia cicatrici profonde anche nella biosfera.
Possibili soluzioni: disarmo verde o decarbonizzazione militare?
Ridurre conflitti e armamenti resta l’opzione più efficace, ma politicamente remota. Alcuni esperti propongono una via alternativa: decarbonizzare gli eserciti, usare carburanti sostenibili ed elettrificare le basi. Ma l’Europa manca ancora di standard green per gli appalti militari.
Clima vs armi: le priorità rovesciate
Alla Cop29, i Paesi del Sud del mondo chiedevano 1.000 miliardi di dollari l’anno per il clima. Ne sono arrivati solo 300. Intanto, il mondo continua a spendere oltre 2.500 miliardi per prepararsi a combattere.